Si è conclusa con una sentenza storica la triste vicenda dell'esemplare di bertuccia salvata nel 2018 dal traffico illegale e tenuta in cattività in un'attività commerciale di Cosenza.
Finalmente giustizia è stata fatta per Rocket, l’esemplare di bertuccia vittima del traffico illegale di animali e costretto ad anni di prigionia nel nostro Paese. La scimmietta, originaria del continente africano, era stata salvata nel luglio del 2018 dalla LAV (Lega Anti Vivisezione), ma soltanto adesso il giudice del Tribunale Penale di Cosenza ha confermato la condanna nei confronti dell’imputato, un giovane tunisino titolare di un’attività commerciale di Cosenza, dove deteneva in cattività il povero animale.
Per aver tenuto prigioniera Rocket dovrà pagare una sanzione di 10.000 euro (con beneficio di sospensione).
Siamo molto felici di questa sentenza e, soprattutto, che l’animale sia definitivamente confiscato e quindi libero da qualsiasi sfruttamento e traffico illecito – commenta Andrea Casini, responsabile LAV Area Animali Esotici e aggiunge – La detenzione di questi animali in casa, oltre ad essere contro ogni esigenza etologica, nonché riguardando una specie a rischio estinzione, è un reale pericolo sanitario per il diffondersi di malattie e un rischio fisico, in quanto questi animali sono considerati, da adulti, pericolosi (hanno una forza sorprendente e dei canini molto pronunciati).
Dopo la confisca da parte delle forze dell’ordine, Rocket era stata affidata alla LAV ed era stata accolta al CRASE di Semproniano, in una colonia di bertucce salvate dal traffico illegale internazionale di specie selvatiche. E la recente sentenza ha stabilito che il primate potrà continuare a vivere sotto la tutela della LAV.
Bertuccia, il mammifero più trafficato sulla rotta Nord Africa-Europa
La Bertuccia è una specie selvatica, nota anche come scimmia di Barberia, minacciata d’estinzione e negli ultimi 40 anni la popolazione di questi primati ha subito un preoccupante declino, passando da oltre 21.000 animali a meno di 7.000 individui. Purtroppo è queste scimmie sono tristemente note per essere i mammiferi più trafficato sulla rotta Nord Africa-Europa (dove si registra un calo demografico del 50% negli ultimi 25 anni).
E nonostante il commercio e la detenzione siano vietate, nel nostro Paese c’è chi continua a tenere questa specie in cattività.
La presenza di animali esotici in Italia è un fenomeno preoccupante e non esclusivamente legato ai traffici illeciti. – sottolinea la LAV –Infatti, ogni anno, milioni di animali esotici come ricci africani, serpenti, gechi leopardo e camaleonti sono venduti nel nostro Paese: gli appartamenti nelle nostre città non sono il luogo adatto per la vita, talvolta molto lunga, di animali che dovrebbero vivere in natura. Costretti in ambienti minuscoli, ben diversi dai loro habitat naturali, privati della loro libertà e trattati alla stregua di oggetti, questi animali possono facilmente diventare veicoli di nuovi virus, proprio come nel caso del Covid-19.
Dopo mesi di appelli e mobilitazioni, la LAV è finalmente riuscita ad ottenere la Legge di Delegazione europea che vieta la vendita, l’importazione, la detenzione e la riproduzione di specie selvatiche autoctone o alloctone in Italia. Tuttavia, ciò non è sufficiente, come chiarito dall’associazione:
Ma purtroppo questo non basta, poiché entro l’8 maggio il Governo dovrà dare attuazione a questa Legge: per questo l’associazione rinnova il suo appello al Ministro della Salute Speranza, al Ministro della Transizione Ecologica Cingolani e al Sottosegretario per gli Affari Europei Amendola, affinché rispettino l’impegno e mettendo fine a questa crudele sofferenza.
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Fonte: LAV
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