Nuove specie di artropodi scoperte in Tanzania durante una spedizione di ricerca. Per gli esperti gli esemplari assomiglierebbero in qualche modo ai personaggi di Star Wars
L’universo di Star Wars è popolato da forme di vita stranissime che mai ci sogneremmo di incontrare nel mondo reale. Eppure, nella giungla della Tanzania, vi sono artropodi che sembrano provenire da una galassia lontana lontana.
A svelarlo un team di ricercatori dell’Università della Sunshine Coast, in Australia. La scoperta è avvenuta nell’ambito di una spedizione tra le remote montagne Udzungwa per uno studio pubblicato sulla rivista European Journal of Taxonomy.
Qui un team di esperti internazionali ha valutato periodicamente il ripristino delle foreste africane. Per farlo ci si è sempre affidati ai millepiedi in quanto questi animali sono degli indicatori eccellenti della salute dell’ecosistema.
È stato allora che gli esperti hanno visto molto più di qualcosa di insolito. Ben 5 nuove specie precedentemente sconosciute e un nuovo genere sono stati individuati grazie al lavoro dei ricercatori.
La testa di una di queste ricordava uno dei tanti personaggi alieni di Star Wars a detta di uno degli studiosi.
È notevole che così tante di queste nuove specie non siano apparse nelle precedenti raccolte di millepiedi provenienti dalla stessa area, ma speravamo ancora in qualcosa di nuovo” ha commentato il professor Andy Marshal.
Il nuovo genere è stato ribattezzato Udzungwastreptus mentre i nomi delle 5 specie di millepiedi della Tanzania sono Lophostreptus magombera, Attemsostreptus cataractae, Attemsostreptus leptoptilos, Attemsostreptus julostriatus e Udzungwastreptus marianae.
L’Africa si riconferma una terra ricca di sorprese, anche per specie di dimensioni più contenute come i millepiedi. Si fa presto però a dire “piccoli”. Nell’Africa orientale vive il millepiedi gigante africano, il più grande millepiedi vivente sulla Terra.
Questo artropode può superare anche i 30 cm di lunghezza. Malgrado le nuove specie misurino tutte pochi centimetri sono comunque interessantissime agli occhi degli studiosi.
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Fonte: University of the Sunshine Coast
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