Gli scorpioni rischiano l'estinzione non solo per la perdita dell'habitat ma anche a causa di allevamenti illegali per estrarne il veleno
Anche gli scorpioni rischiano l’estinzione e non solo per la perdita dell’habitat, come nel caso di tanti altri animali e piante, ma anche per causa diretta dell’uomo che li cattura e li alleva per estrarne il veleno.
Gli scorpioni sono dotati di un pungiglione velenoso che utilizzano per sottomettere e paralizzare le prede, oltre che per difendersi. Proprio il loro veleno contiene una serie di sostanze considerate interessanti dalla scienza che ha condotto diverse ricerche per valutarne le potenzialità in campo medico.
Detto questo, forse vi sembrerà meno strano sapere che esistono degli allevamenti di scorpioni nati proprio con lo scopo di estrarne il veleno.
Nelle diverse zone del pianeta esistono oltre 2500 specie di scorpioni ma un articolo, pubblicato dai ricercatori della Biodiversity Unit dell’Università di Turku (Finlandia) su BioOne, fa sapere che tutti questi aracnidi sono a rischio estinzione. Il motivo non è solo la distruzione dell’habitat ma c’è anche una buona responsabilità diretta dell’uomo.
Nello studio si legge che:
“I veleni di scorpione sono diversi e di struttura complessa, contengono fosfolipasi A2, serina proteasi, metalloproteasi, peptidi attivanti la lipolisi (LVP) e ialuronidasi, proteine e peptidi (peptidi antimicrobici e tossici che agiscono sui canali ionici). L’utilità farmacologica di vari composti biochimici nel veleno di scorpione offre promesse in diversi campi di ricerca, tra cui la biotecnologia, la terapia del cancro e il trattamento delle malattie neurodegenerative e cardiovascolari. Sebbene i veleni di solo una piccola frazione delle specie di scorpioni siano stati studiati in ogni dettaglio, il potenziale valore economico del veleno di scorpione ha posto una nuova pressione sulle popolazioni di scorpioni, aggiungendosi alle minacce esistenti come la distruzione e il degrado dell’habitat, così come il sovrasfruttamento per il commercio commerciale di animali da compagnia esotici, souvenir e, in Cina e nel sud-est asiatico, per il cibo”.
Oltre agli allevamenti “ufficiali” di scorpioni ne esistono anche di illegali. In quest’ultimo caso, all’interno delle fattorie, spesso si trovano esemplari catturati in natura, il che crea evidenti danni all’ecosistema.
Non è difficile, infatti, utilizzando i moderni metodi di rilevamento della luce ultravioletta, raccogliere centinaia o migliaia di scorpioni in una sola notte. La raccolta ripetuta può rapidamente impoverire un’area di scorpioni, molte specie si ripopoleranno in maniera lenta e in alcuni casi potrebbero scomparire del tutto se si continua a raccoglierli.
Lo studio evidenzia che:
“Almeno dal 2016, diversi paesi in Africa e in Asia hanno segnalato un aumento del numero di persone che investono in fattorie per mantenere gli scorpioni ed estrarre (“mungere”) il loro veleno per uso commerciale. Oltre ai seri dubbi sulla qualità del veleno estratto in questi allevamenti, la raccolta ripetuta di esemplari selvatici può denudare un’area di scorpioni. Date le stime di un milione di specie minacciate di estinzione nel prossimo decennio, lo sfruttamento eccessivo insostenibile rimane uno dei principali motori della perdita di biodiversità. L’attività amatoriale di estrazione del veleno ha il potenziale per influenzare negativamente la biodiversità dello scorpione in diversi paesi biologicamente ricchi ma scarsamente documentati, il che richiede un’azione urgente da parte di governi, università e società scientifiche per migliorare la conservazione degli scorpioni locali.
Si è poi diffusa in alcuni paesi la possibilità di tenere scorpioni come se fossero animali domestici, soprattutto alcune specie rare ed esotiche. Anche in questo caso potrete immaginare come spesso dietro si nasconda il commercio illegale.
Gli esperti concludono che:
“Senza un’azione urgente, potremmo assistere all’estinzione di molte specie straordinarie nel prossimo futuro. Nell’affrontare la minaccia per le popolazioni di scorpioni, raccomandiamo che i governi, le università e le società scientifiche adottino rapidamente misure per migliorare la conservazione degli scorpioni locali, avviando o ampliando le indagini faunistiche e sviluppando elenchi nazionali di specie endemiche, inserendo nella lista delle specie minacciate e in via di estinzione utilizzando le categorie ei criteri della Lista Rossa IUCN (2001), educando le comunità locali e cessando di rilasciare permessi per la raccolta di scorpioni per lo sfruttamento commerciale di qualsiasi tipo”.
Fonte: BioOne
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