“Santuari” che salvano animali e non “allevamenti”: dopo anni, arriva il riconoscimento del Ministero della Salute

Lo chiedevano con determinazione da circa dieci anni. Finalmente, adesso, i santuari hanno ottenuto una vittoria epocale. D'ora in poi le strutture che ospitano animali liberati da esistenze all'insegna dei maltrattamenti e salvati dai macelli non saranno più considerati "allevamenti" . Con il riconoscimento giuridico del Ministero della Salute, inizia ufficialmente una nuova era: quella dei santuari per animali liberi

Accolgono gli animali salvati da macelli e vittime di abbandoni e maltrattamenti. Sono quelli che tutti ormai conosciamo come “santuari”, ma che fino a qualche giorno fa venivano etichettati come “allevamenti”. Una dicitura errata, che non rende onore a tantissimi attivisti che si prendono cura di maiali, cavalli, pecore e tante altre specie strappate a un destino terribile.

Per ben dieci anni i gestori di questi luoghi hanno rivendicato la loro vera identità. E adesso, finalmente, quella battaglia è stata vinta: i santuari hanno ottenuto l’agognato riconoscimento da parte del Ministero della Salute.

La novità è tutta nel decreto del 7 marzo 2023, pubblicato in Gazzetta ufficiale il 16 maggio, dove per la prima si parla di “santuari”.

Come spiega la Rete dei santuari di animali liberi, il Manuale operativo (riferendosi al decreto legislativo 134 del 2022) elenca le diverse strutture che detengono e ospitano animali e tra le sotto voci del “Rifugio per animali diversi da cani, gatti e furetti” indica e descrive il Rifugio permanente, o santuario, che ricovera bovini, equini, ovini, caprini, suini e altri animali da reddito.

Incontenibile la gioia dei gestori delle varie strutture e dei volontari che dedicano la loro vita a prendersi cura degli animali, con amore e dedizione, offrendo loro una seconda chance.

Possiamo finalmente toglierci di dosso il fastidioso vestito che ci avevano affibbiato. – commenta in preda all’emozione Sara d’Angelo, Presidente della Rete dei santuari di animali liberi in Italia – Non siamo allevamenti. Non lo siamo mai stati. Non lo saremo mai. È commovente, tutto è capitolato. Ed, ecco, il mondo sottosopra. Finalmente. Si sono arresi anche al termine a quanto pare.

La soddisfazione, dopo anni di battaglie, è tanta. Ma non è il momento di abbassare la guardia.

“Ora dovremo vigilare affinché i decreti attuativi ci rappresentino, siano in grado di descrivere i nostri rifugi, per cominciare a tradurre in realtà la speranza che i santuari rappresentano di fronte all’orrore inaccettabile del sistema produttivo” prosegue d’Angelo.

Per celebrare questa grande conquista il 18 giugno a Milano, presso il santuario Porcikomodi, sarà organizzata una tavola rotonda-conferenza con tutti le strutture che accolgono animali. Una sorta di Indipendence day, come definito dalla rete dei santuari.

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Fonte: Rete dei Santuari di animali liberi

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