Il 4 ottobre si celebra la Festa di San Francesco d’Assisi, patrono d’Italia e grande amico degli animali. Ecco le 5 parabole e leggende più belle che ruotano intorno al frate
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Ogni 4 ottobre si celebra la Festa di San Francesco d’Assisi, patrono d’Italia e ‘fratello’ degli animali. Figlio di un mercante appartenente alla piccola nobiltà cittadina, Francesco dopo la chiamata divina, abbandona la sua vita adagiata per iniziarne una fatta di penitenza e solitudine in totale povertà.
Filo conduttore della sua esistenza è stato l’amore per la natura declinato in tutte le sue forme, non a caso San Francesco chiamava fratello il Sole e sorella la Luna, per lui tutti gli animali meritavano rispetto e il suo Cantico delle creature inizia proprio con una lode: Laudato sie, mi Signore cum tucte le Tue creature.
In tutti i suoi racconti, nelle sue preghiere sono presenti gli animali come pesci, agnelli e soprattutto uccelli. Ma sicuramente, la leggenda più conosciuta è quella legata al lupo che terrorizzava la città di Gubbio. Si narra che Francesco riuscì a parlare con il lupo, domando la sua ferocia e facendo tornare la pace nel paese.
E poi il detto lupo vivette due anni in Agobbio; ed entravasi domesticamente per le case a uscio a uscio, senza fare male a persona e senza esserne fatto a lui; e fu nutricato cortesemente dalle genti; e andandosi così per la terra e per le case, giammai niun cane gli abbaiava dietro. (Fioretti, cap. XXI).
Francesco ha vissuto una vita in armonia e nel rispetto di ogni essere vivente e per noi rimane un esempio da seguire. Ecco cinque leggende che ruotano attorno al frate francescano e che mostrano il suo stretto rapporto con gli animali.
San Francesco e gli agnelli
Un episodio narrato da Tommaso da Celano racconta che un giorno Francesco e un suo compagno si imbatterono in un uomo che portava due agnellini sulle spalle, per venderli al mercato. Francesco, preso da pietà, sapendo che gli animali sarebbero stati venduti e mangiati, diede all’uomo il suo mantello barattandolo con i due agnellini.
San Francesco e i pesci
Si narra che quando Francesco vedeva pescatori che avevano fatto un’abbondante giornata di lavoro, chiedeva loro di rigettare i pesci in acqua. Un giorno, un pescatore vedendo passare l’uomo, lo fermò regalandogli una tinca appena pescata. Francesco accettò il regalo, ma subito rigettò l’animale nell’acqua cantando le lodi di Dio. La leggenda racconta che il pesce non andò via, ma rimase vicino al Santo a giocherellare.
San Francesco e le anatre
Nei racconti francescani, si narra di un miracolo avvenuto a Lugnano in Tavernina. Un giorno San Francesco vide un lupo aggredire una donna per strappargli il suo bambino. Il santo chiese alle anatre di rincorrere il lupo, esse lo raggiunsero riportando il piccolo alla propria madre.
San Francesco e gli uccelli
Mentre si recava a Bevagna con altri frati, San Francesco entrò in un campo per predicare agli uccelli. Leggenda vuole che essi si riunirono attorno a lui ascoltando le sue parole.
Fratelli miei, voi dovete molta riconoscenza a Dio creatore, perché vi ha dato il grande dono di volare nell’aria.Voi non seminate, non mietete, eppure Dio vi nutre e vi da fiumi e fontane per bere. Voi non sapete filare e tessere, eppure Dio veste Voi e i vostri figliuoli col più morbido e grazioso dei vestitini di penne e piume.
San Francesco e le allodole
Anche al 4 ottobre, giorno della morte del Santo, è legata una leggenda. Si narra, infatti, che Francesco prima di morire si mise a cantare un ultima volta il Cantico delle Creature e d’improvviso le allodole – che di solito cantano al mattino, mentre in quel momento era buio – lo accompagnarono con il loro suono, facendogli compagnia fino alla fine.
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