Sakae, l’uomo che salva i gatti dimenticati nella zona nucleare di Fukushima

Sakae Kato ha messo a rischio la sua vita ed è rimasto nella zona contaminata per salvare i gatti abbandonati di Fukushima

Era l’11 marzo 2011 quando la vita degli abitanti della prefettura di Fukushima sarebbe cambiata per sempre. E per abitanti non intendiamo solo gli uomini. Molti animali rimasero uccisi a seguito del terribile incidente nucleare, alcuni furono evacuati ma altri rimasero a lungo abbandonati alla loro sorte. Ma in loro aiuto è arrivato Sakae Kato. Quest’uomo coraggioso infatti ha messo a rischio la sua vita ed è rimasto nella zona contaminata per salvare i gatti abbandonati da alcuni abitanti, fuggiti dalle nuvole di radiazioni emesse dalla vicina centrale nucleare.

Avrebbe potuto scegliere di fuggire, come molti altri suoi concittadini, lasciandosi tutto alle spalle, la propria casa, la vita passata. Ma non l’ha fatto per amore dei gatti che sarebbero andati incontro a morte certa. Sono passati 10 anni e Sakae è ancora lì e non se ne andrà:

“Voglio assicurarmi di essere qui per prendermi cura dell’ultimo”, ha detto a Reuters.  “Dopodiché potrò morire, che sia un giorno o un’ora dopo.”

Finora Sakae ha seppellito 23 gatti nel suo giardino ma si occupa di altri 41 animali che orbitano tra la sua casa e quella di un altro edificio vuoto nella sua proprietà. L’uomo vive nella zona “rossa”, ancora contaminata.

Kato lascia il cibo per i gatti selvatici in un capannone che riscalda con una stufa. Ha anche salvato un cane. Non è una vita facile la sua. Non avendo neanche acqua corrente, deve attingere a una vicina sorgente di montagna e usare i bagni pubblici.

Prima del disastro, l’uomo era un piccolo imprenditore edile ma le tristi vicende lo hanno spinto a non abbandonare Fukushima. La sua decisione di rimanere mentre altre 160.000 persone sono fuggite via è stata in parte stimolata dallo shock di trovare animali domestici morti in case abbandonate. I gatti gli hanno anche dato un motivo per rimanere sulla terra che è  di proprietà della sua famiglia da tre generazioni.

“Non voglio andare via, mi piace vivere tra queste montagne”.

Purtroppo all’uomo non è ancora permesso di dormire nella sua casa per il rischio contaminazione. Tra l’altro, la struttura in legno a due piani è in cattive condizioni. Il pavimento è costellato di buchi e una parte del tetto è stata distrutta dal terremoto che ha colpito il Giappone il mese scorso, riportando alla memoria i terriili ricordi del marzo 2011.

Nel frattempo, le operazioni volte alla decontaminazione dei campi vicino alla sua casa vanno avanti e presto anche gli altri residenti avranno il permesso di tornare, se lo voranno. Ma nel frattempo Kato continua a prendersi cura dei suoi amati animali, per i quali spende quasi 7mila dollari al mese. Non solo i gatti. L’uomo nutre anche i cinghiali selvatici che ormai si radunano vicino alla sua casa al tramonto.

Per farlo sta sfidando anche la Giustizia. Il 25 febbraio, infatti, è stato arrestato con l’accusa di aver liberato cinghiali catturati nelle trappole allestite dal governo giapponese a novembre. Ad oggi l’uomo è ancora in attesa di essere interrogato.

Non possiamo che augurarci che venga liberato. Per fortuna alcuni volontari locali si stanno prendendo cura dei suoi amati gatti.

Fonte di riferimento: Reuters

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