Sai cos’è il Balut? Tutta la crudeltà del feto d’anatra bollito (così popolare nelle Filippine)

Hai mai sentito parlare del balut? Questo piatto, tipico delle Filippine e del Sudest asiatico, è ritenuto una vera crudeltà per la sua "preparazione" ma allo stesso tempo un pietanza tradizionale con presunte proprietà afrodisiache

Di piatti culinari a dir poco crudeli per ve ne sono tanti al mondo. Che sia per la macellazione degli animali o per i metodi di cottura, questi infliggono loro sofferenza.

Tra quelle che vengono considerate vere “prelibatezze” nel Sudest asiatico, ve n’è una molto popolare chiamata balut. Viene servita come alimento tipico nelle Filippine, ma anche in Vietnam e altri Paesi, sia come piatto povero che ricercato nelle cucine emergenti.

Basta guardarlo per capire all’istante di che cosa si tratti. Il balut è un uovo di anatra ma anche di gallina fecondato e bollito con l’embrione già in parte formato all’intero del guscio. La bollitura viene fatta poco prima della schiusa, fase che chiaramente non si verificherà.

Per preparare il balut si scelgono uova inseminate, all’interno delle quasi si svilupperà una nuova vita. Le anatre e le galline che le producono vengono allevate per carne e uova e queste ultime raccolte dopo tempi stabiliti.

Dal 14esimo giorno in poi le uova verranno cotte in acqua bollente e l’embrione e tutte le sue parti mangiate dal cliente di turno. A seconda del periodo di incubazione scelto, l’embrione sarà più o meno tenero. Il suo becco si sarà già formato, anche le piccole ossa potrebbero essere già presenti.

Il balut è un piatto che può essere trovato con molta facilità nei Paesi asiatici poiché si ritiene che abbia proprietà afrodisiache. Sembra inoltre essere preferito dagli uomini piuttosto che dalle donne del posto, ma è presentato ai turisti come un qualcosa di locale.

La consumazione del balut è stato oggetto di grandi dibattiti per questioni etiche, chiedendosi quanto sia possa considerare disumano cibarsi di embrioni quasi completamente formati a seconda della prospettiva culturale.

Abbiamo a che fare con una tradizione culinaria, ma, praticamente parlando, anche con embrioni quasi del tutto pronto alla nascita bolliti vivi per essere consumati.

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