Cosa ci fa un cucciolo di leone marino per le strade di San Francisco? Lo hanno soprannominato 'Rubbish', 'spazzatura', il cucciolo di leone marino che vagava nella città di San Francisco Giovedi. Ha attraversato una strada trafficata nel centro della città, per poi tentare di eludere i soccorritori nascondendosi sotto una macchina
Cosa ci fa un cucciolo di leone marino per le strade di San Francisco? Lo hanno soprannominato ‘Rubbish’, ‘spazzatura’, il cucciolo di leone marino che vagava nella città di San Francisco Giovedi. Ha attraversato una strada trafficata nel centro della città, per poi tentare di eludere i soccorritori nascondendosi sotto una macchina.
La polizia e i soccorritori dal Marine Mammal Center hanno impiegato circa 30 minuti per prendere il cucciolo e salvarlo. Ma alla fine Rubbish è stato catturato con una rete e messo in una trasportino. Il salvataggio ha fatto scalpore sui social media:
Another photo of #sealion found in SF Marina dist. this am. http://t.co/foxFHYzMsw pic.twitter.com/slarJ92YRh
— KTVU (@KTVU) 30 Aprile 2015
PHOTOS: Rubbish the sea lion rescued on street in San Francisco. http://t.co/NIEzMzQAxu pic.twitter.com/4pGS8P5fwD
— ABC7 News (@abc7newsBayArea) 30 Aprile 2015
An adorable sea lion got lost in San Francisco today after leaving the warming ocean http://t.co/qakSHVEEip pic.twitter.com/sSM2n02N16
— Popular Science (@PopSci) 1 Maggio 2015
Ma cosa ci faceva in città? Purtroppo si tratta di un problema più ampio. C’è stato un drammatico aumento del numero di leoni marini arenati dal 2013. Questo ha spinto la National Oceanic and Atmospheric Administration a dichiarare un “evento insolito di mortalità”. L’agenzia riporta che più di 2.500 California cuccioli di leoni marini sono rimasti incagliati sulla costa finora quest’anno.
Dall’inizio dell’anno sono stati curati e salvati oltre 1.100 di questi leoni marini, più di tutti quelli del 2014. La colpa è del riscaldamento globale. I leoni marini non trovano più il cibo e la mamme lasciano i loro cuccioli per periodi più lunghi. Alcuni diventano così affamati che si dirigono verso il mare da soli. Dal momento che non sono ancora in grado di ottenere il proprio cibo, finiscono arenati sulla costa.
“La cosa più spaventosa è che non sappiamo quando questo finirà”, spiega il Dott Shawn Johnson, direttore di scienza veterinaria presso il centro. “Questo potrebbe essere la nuova normalità di un ambiente mutato”.
Roberta Ragni
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