Tornano rondini e rondoni: a Roma un’ordinanza per proteggere i loro nidi

Stanno per tornare le rondini e i rondoni nei cieli delle nostre città: il comune di Roma protegge i nidi di questi uccelli con un'ordinanza ad hoc

Le rondini, simbolo della primavera che sta per tornare, sono fra gli animali maggiormente minacciati dalle potature nelle nostre città: dopo la migrazione del periodo invernale, infatti, questi uccelli tornano dove avevano creato il loro nido e spesso non lo trovano – eliminato da potature indiscriminate o da privati infastiditi dalla “sporcizia” che questi animali possono arrecare al loro tetto o alla loro grondaia.

Per contrastare il fenomeno della distruzione dei nidi (che è anche una delle principali cause della scomparsa di questi uccelli dalle nostre città), il comune di Roma ha emesso un’ordinanza volta a proteggere la “casa” di rondini e rondoni che vivono sul territorio urbano: fino al prossimo 30 novembre sarà vietato distruggere i nidi di rondini, rondini, balestrucci e specie affini, la cui presenza nelle nostre città è sempre più minacciata e va tutelata.

In caso di violazione dell’ordinanza, i responsabili dovranno provvedere al ripristino del nido così com’era – anche ricorrendo all’istallazione di un nido artificiale idoneo che possa ospitare gli uccelli di ritorno dalla migrazione. Inoltre, i cittadini devono garantire la protezione dei nidi agevolando i volatili nelle fasi iniziali della costruzione della nuova “casa”.

Tra i provvedimenti in merito vi è l’utilizzo di un “intonaco rugoso” da installare sotto cornicioni e sottotetti al fine di facilitare la nidificazione di rondini e rondoni; inoltre, nelle operazioni di rifacimento dei tetti, le cavità delle tegole della prima fila e quelle di almeno due file nella parte superiore del tetto dovranno essere mantenute aperte.

Le rondini tornate ai loro nidi si riproducono anche con tre covate tra la primavera e la fine dell’estate – spiega Rita Corboli, delegata di OIPA Roma. – Alcuni arrivano a distruggere i nidi “perché sporcano” e molte imprese edili non si fermano di fronte a un nido abitato. Questa ordinanza cittadina rafforza la tutela già prevista dalla legge n.157/1992 che vieta l’uccisione di nidiacei e individui adulti, nonché la distruzione di nidi e uova. Torniamo però a chiedere all’Amministrazione comunale che s’interrompano le potature nel periodo riproduttivo delle altre specie: anche questi sono interventi che uccidono nidi e nidiacei.

Anche l’eventuale eliminazione di nidi causata da condizioni igieniche di pericolo per la salute dovrà essere concordata preventivamente con l’ASL locale, che provvederà ad emettere una richiesta di nullaosta all’ordinanza da presentare al Dipartimento di Tutela Ambientale del comune. Quest’ultimo potrà poi richiedere l’eventuale installazione di nidi artificiali sostitutivi in un luogo vicino.

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Fonte: OIPA Italia

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