A corto di risorse alimentari, i roditori giganti si aggirano tra le case rappresentando per i cittadini una vera e propria piaga.
Centinaia di roditori giganti stanno invadendo Nordelta, uno dei quartieri più esclusivi della periferia di Buenos Aires.
Si tratta dei capibara (Hydrochoerus hydrochaeris), roditori erbivori che possono superare il metro di altezza e arrivare a pesare quasi 60 chili e che stanno scatenando il panico tra i residenti.
Perdón por asustar a tu caniche, pero así es la fauna champagne… #CarpinchosAlAtaque #Nordelta pic.twitter.com/DcLLM55bTB
— Mae Fiori 💚🌈 (@mae_fiori) August 19, 2021
I capibara sono animali selvatici che vivono nelle zone umide, aree che in Argentina rappresentano il 21% del territorio e dovrebbero essere tutelate. Spesso, invece, si preferisce utilizzare le zone umide per costruire nuove residenze. Esattamente come è avvenuto in questo caso.
Il complesso residenziale è stato inaugurato vent’anni fa e sorge alla foce del fiume Luján. Di fatto la sua costruzione ha invaso l’habitat di questi animali.
In seguito alla crescita della popolazione dei capibara, i roditori hanno a disposizione meno risorse. Di conseguenza, ora si aggirano nei giardini delle abitazioni e passeggiano nel quartiere, alla ricerca di cibo.
Si no los quieren en Nordelta que vengan a mi casa #CarpinchosAlAtaque pic.twitter.com/mzZDTucHfj
— Nahu ⭐⭐⭐ (@_wuelon) August 19, 2021
Sebbene il caso dei capibara ha portato alla ribalta il dibattito sulla protezione delle zone umide e sulla necessità di approvare leggi per la loro tutela, per i residenti questi animali rappresentano però una piaga.
I roditori giganti attaccano spesso gli animali domestici e gli incidenti stradali che si verificano per la presenza di questi animali non sono rari.
JAJAKAJAJAKSJSJS, buen clavado… 💅🏾 #CarpinchosAlAtaque pic.twitter.com/dBcCOOemR6
— ☻THEN**GA☻ (@V_Federico) August 23, 2021
Si teme dunque che i cittadini decidano di abbattere gli animali, nella speranza di ridurre la popolazione a livelli normali ed evitare che si avvicinino alle case.
L’avanzata dell’urbanizzazione nelle zone umide colpisce direttamente la nostra fauna nativa. Di conseguenza, specie come il capibara sono state escluse dal suo ecosistema, come nel caso del Nordelta È essenziale capire che prendersi cura della fauna selvatica è responsabilità di tutti e che i progressi sugli ecosistemi hanno conseguenze sulla biodiversità e sull’ambiente – ha dichiarato il Ministero dell’Ambiente in una nota, chiedendo ai residenti di Nordelta di non ferire i capibara.
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Fonte di riferimento: AP
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