Ritenuto estinto da decenni, questo coleottero (ghiotto di zanzare) è ricomparso nei boschi dell’Appennino Modenese

Un coleottero che si credeva estinto è stato segnalato e fotografato nuovamente nelle pianure dell'Emilia-Romagna. La specie è molto legata al territorio, il suo nome scientifico fa riferimento all'antico toponimo della città di Modena

Sorprendente riscoperta nei boschi dell’Appennino Modenese dove un coleottero che si credeva estinto da parecchio è stato avvistato e fotografato di recente. Si tratta del ditisco modenese, Dytiscus mutinensis, un insetto appartenente all’elenco delle specie particolarmente protette dalla Regione Emilia-Romagna.

La buona notizia? Si nutre essenzialmente di piccolissimi organismi come girini e larve di zanzara.

Il coleottero è stato immortalato a S. Annapelago, nel Parco regionale del Frignano, da Fabrizio Bernardi, appassionato naturalista con esperienza in ambito forestale. Bernardi aveva osservato e identificato dal comportamento il ditisco modenese già tempo fa, ma non era riuscito a scattare delle foto che provassero ancora la sua presenza nel territorio.

Adesso le prove ci sono tutte, il ditisco modenese non è quindi estinto. Servono tuttavia aggiornamenti sullo status dell’insetto dato che “diverse segnalazioni sono datate e non più riconfermate” fa sapere la Regione Emilia-Romagna in un vecchio comunicato.

Il ditisco modenese è un coleottero carnivoro tipico della zona. Il suo nome deriva da Mutina, l’antico termine con il quale si indicava la città di Modena.

Questa specie è distribuita prevalentemente negli ambienti palustri dell’Italia settentrionale, habitat fragili e vulnerabili. Il maggior numero di ritrovamenti proviene infatti proprio dalle province di Parma, Modena, Bologna, Ravenna e Ferrara.

L’insetto è di grandi dimensioni. Il suo corpo allungato misura tra i 28 e i 35 mm, presenta colorazione bruna e riflessi che tendono al verde e al rame.

coleottero

@via Regione Emilia-Romagna

Si nutre di larve di zanzara, girini, piccoli pesci e gasteropodi. Il ditisco modenese è una specie decisamente affamata poiché per sopravvivere deve nutrirsi ogni giorni di una quantità di cibo pari a quaranta volte il suo peso.

Caccia immergendosi negli acquitrini grazie alla sua respirazione subacquea, che gli consente un’autonomia di oltre 30 minuti. Incontrare questa specie resta un evento piuttosto raro come anche avere a disposizione dei suoi scatti in natura. Ciò rende l’ultimo avvistamento ancora più sensazionale.

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Fonte: Regione Emilia-Romagna

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