Rischia di rimanere senza casa, salviamo il “vampiro” della brughiera dall’ampliamento dell’aeroporto di Malpensa!

Una particolare specie di uccello che popola il Parco Valle Ticino lombardo è a rischio per l'ampliamento dell'aeroporto di Malpensa. La sua casa potrebbe scomparire per sempre, esponendo ad altri rischi anche molte altre specie aviarie in declino

La natura è ricca di specie straordinarie e misteriose allo stesso tempo che nell’immaginario comune sono state associate al mondo delle tenebre grazie alla letteratura e ai racconti popolari. Una di queste è il succiacapre, nome scientifico Caprimulgus europaeus, un uccello “vampiro” del nostro continente che popola in maniera rilevante la brughiera del Gaggio, nel Parco Valle Ticino in Lombardia, e che ora rischia di rimanere senza casa.

Si dice che questo uccello succhiasse il latte dalle capre, facendo diventare gli animali ciechi e con il suo canto insistente annunciasse il suo arrivo al crepuscolo. Da qui l’appellativo vampiro. Adesso questa specie così tenebrosa potrebbe scomparire dai nostri territori per via dell’ampliamento dell’area cargo dell’aeroporto di Milano – Malpensa.

Proprio qui quest’uccello migratore nidifica da marzo a settembre, cibandosi di insetti. Nella brughiera del Gaggio sono state attestate 20-25 coppie di Caprimulgus europaeus. 

Si tratta di un sito di importanza internazionale per il succiacapre, specie di elevata priorità di tutela a livello europeo in evidente declino negli ultimi decenni, ha spiegato Giuseppe Bogliani dell’Università di Pavia.

Il succiacapre è stato infatti inserito nel database di BirdLife International come una specie in declino. L’espansione dell’area cargo dell’aeroporto di Malpensa darà ora il colpo decisivo. Questa, però, distruggerà solamente la casa del succiacapre, ma esporrà anche moltissimi altri esemplari a rischi e minacce.

La brughiera è la casa ideale del succiacapre e il declino di questo ambiente in tutta Europa sta avendo un impatto molto importante sulle sorti della specie. Non solo: la conservazione di aree come la brughiera del Gaggio è fondamentale per la sopravvivenza anche di altri animali. Dati recenti ci dicono che in quest’area sono presenti ben 184 specie di uccelli, di cui 52 di particolarmente protetti dalla Direttiva comunitaria, hanno affermato i portavoce di Legambiente, FAI, WWF e Lipu.

Anche l’averla piccola, nome scientifico Lanius collurio, si riproduce qui, cacciando nella brughiera. Le associazioni Legambiente, FAI, WWF e Lipu, assieme a esperti e altri enti locali, denunciano perciò la pericolosità del progetto per la nostra giù vulnerabile biodiversità.

Fonte: LIPU

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