Sudan, l'ultimo esemplare maschio di rinoceronte bianco settentrionale ci ha lasciati. A 45 anni, a causa dell'età e delle precarie condizioni di salute, l'animale è morto presso la Ol Pejeta Conservancy in Kenya
Sudan, l’ultimo esemplare maschio di rinoceronte bianco settentrionale ci ha lasciati. A 45 anni, a causa dell’età e delle precarie condizioni di salute, l’animale è morto presso la Ol Pejeta Conservancy in Kenya.
Adesso nel mondo esistono solo due esemplari femmine, la figlia e la nipote Najin e Fatu, che rimangono a Ol Pejeta. Dopo due mesi di sofferenze, il rinoceronte è morto il 19 marzo.
I rinoceronti – di cui esistono cinque specie – sono il secondo mammifero terrestre dopo gli elefanti. Il rinoceronte bianco è costituito da due sottospecie: il rinoceronte bianco meridionale, con circa 20.000 abitanti allo stato brado, e il rinoceronte bianco settentrionale molto più raro e in via di estinzione.
Sudan era una creatura molto rara. A difenderlo erano in tanti, rangers e volontari. Con un’età era pari all’incirca a 90 anni umani, era l’ultimo maschio sopravvissuto della varietà più rara, dopo la morte naturale di un secondo maschio alla fine del 2014.
Il rinoceronte bianco settentrionale viveva in Uganda, Repubblica Centrafricana, Sudan e Ciad ma è stato in gran parte spazzato via durante la crisi del bracconaggio degli anni ’70 e ’80. Bracconaggio, come sappiamo, alimentato dalla domanda di corno di rinoceronte sia per l’uso nella medicina tradizionale cinese in Asia che per monili e oggetti di vario genere.
“Negli ultimi dieci anni si è verificato un drammatico picco nel bracconaggio dei rinoceronti, determinato dalla domanda dei consumatori in Cina e Vietnam. Dal 2013, il Sudafrica ha perso più di 1.000 rinoceronti ogni anno a causa d i bracconieri” spiega WildAid.
“We on Ol Pejeta are all saddened by Sudan’s death. He was a great ambassador for his species and will be remembered for the work he did to raise awareness globally of the plight facing not only rhinos, but also the many thousands of other species facing extinction
— Ol Pejeta (@OlPejeta) 20 marzo 2018
Sudan è stato un vero ambasciatore globale dei rinoceronti che compaiono nei documentari per la riduzione della domanda di corno.
L’unica speranza per la conservazione di questa sottospecie sta ora nello sviluppo di tecniche di fecondazione in vitro usando gli ovuli delle due restanti femmine e i campioni di seme di rinoceronte bianco settentrionale conservato da maschi defunti.
Già lo scorso anno era stata lanciata una campagna su Tinder per contribuire a finanziare la fecondazione in vitro visto che il costo si aggira sui 9 milioni di dollari.
Oggi l’unico pensiero va a Sudan, un vero e proprio simbolo della lotta contro il bracconaggio.
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Francesca Mancuso