In Bolivia sono state registrate nascite record tra i pappagalli ara blu, specie vulnerabile. Un segno di speranza dopo i terribili incendi in Amazzonia
Gli incendi che hanno devastato la foresta amazzonica negli ultimi mesi hanno causato la morte di numerosi esemplari vegetali e animali provocando un’enorme perdita di biodiversità.
Oggi però arriva un piccolo segno di incoraggiamento e speranza dalle zone distrutte dalle fiamme. Un recente monitoraggio ha infatti mostrato un incremento record delle nascite tra i pappagalli ara blu.
L’Anodorhynchus hyacinthinus è una specie considerata vulnerabile e inclusa nella Lista rossa dell’Unione internazionale per la conservazione della natura, che ad oggi conta solo 4300 esemplari di questo pappagallo blu.
Il monitoraggio annuale sulla popolazione di ara blu è stato svolto nella prima metà di settembre dai membri della Loros Bolivia Conservation Foundation (CLB) e dell’organismo di protezione dell’Area di gestione naturale integrata di San Matías (ANMI), associazioni che dal 2014 lavorano per la conservazione dell’ara blu.
In Bolivia ormai sono presenti solo 300 ara blu e poiché la specie nidifica all’interno degli alberi, si temeva che gli incendi avessero compromesso la possibilità di riprodursi per questi splendidi pappagalli.
Durante le ispezioni effettuate su 807 chilometri di foresta nell’area di San Matias, in Bolivia, sono invece stati trovati dieci nidi, per un totale di dieci uova non ancora schiuse e quattro piccoli ara blu già nati.
Si tratta di una notizia magnifica, che è stata ripresa da tutti i media nazionali e non perché è di fondamentale importanza per l’ecosistema della foresta, oltre che un segnale di speranza.
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Il monitoraggio ha inoltre permesso di osservare diverse coppie di pappagalli e il loro comportamento suggerisce che siano pronte per riprodursi.
I ricercatori continueranno a monitorare l’area ma per il momento sembra che gli gli ara blu abbiano superato egregiamente gli incendi e nonostante le avversità sono riusciti a sopravvivere e a riprodursi.
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Tatiana Maselli
Photo credit: La Region