Test del DNA hanno salvato migliaia di esemplari della bizzarra tartaruga Matamata, vittima del commercio illegale di animali rari
Un rapido e nuovo test del DNA effettuato dai funzionari colombiani ha fermato la spedizione illegale di oltre 2.000 tartarughe Matamata
Le tartarughe Matamata sono una specie nativa del Sud America e sono caratterizzate da un esoscheletro ruvido e nodoso. Rappresentano un prodotto molto richiesto sul mercato a causa del loro aspetto bizzarro, e ogni anno migliaia di esemplari finiscono nelle mani dei trafficanti per essere poi distribuiti nei negozi di animali negli Stati Uniti, in Europa e Asia; il loro prezzo si aggira attorno ai 300 dollari. In Colombia, invece, il commercio di questi animali è illegale, poiché sono considerati a rischio di estinzione.
Proprio per il suo aspetto particolare, non è difficile riconoscere un esemplare di tartaruga Matamata. Il test del DNA, però, si è reso necessario per capire di che tipo di tartaruga Matamata si trattasse: infatti, se inizialmente si riteneva che la Matamata fosse un’unica specie, un recente studio ha rivelato che in realtà esistono due diverse specie di tartaruga Matamata – molto simili dell’aspetto ma con differenze dal punto di vista genetico. Entrambe tipiche dell’America Meridionale, una vive presso il fiume Orinoco, l’altra invece vive nel Rio delle Amazzoni.
Una volta scoperta la partita di tartarughe destinate al mercato nero, è importante indentificare in modo celere di che specie si tratti, in modo che gli animali possano essere riportati nel loro giusto habitat: portare una tartaruga di Orinoco presso il Rio delle Amazzoni (o viceversa) potrebbe avere effetti negativi sull’intera popolazione di tartarughe che vive nell’area, intaccando l’equilibrio genetico dell’intera specie.
Diego Cardeñosa, ricercatore presso la Florida International University, ha collaborato con un team di scienziati colombiani per ideare uno specifico test del DNA per riuscire a distinguere le due specie. Il test è rapido, facile da usare ed altamente accurato nell’identificare la specie, e ha permesso di identificare la specie nel giro di sole due ore (con un costo irrisorio di circa un dollaro per test).
Quando il nostro test è stato usato per identificare la specie ed accertarci che gli esemplari venissero rimessi nell’ambiente selvaggio a cui appartenevano è stato meraviglioso – dichiara Cardeñosa. – Ciò che ci fa sentire ancora meglio è che ora possiamo usare questi strumenti per aiutare molte altre specie vittime di crimini contro la vita selvatica, come ad esempio il commercio illegale. Il nostro obiettivo è diffondere il più possibile questo test del DNA e renderlo parte dei controlli di routine da parte delle autorità in tutto il mondo: questa tecnologia può aiutare a contrastare il commercio illegale di molte specie in via di estinzione, come squali, tartarughe e anguille.
Fonte: Florida International University
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