Una strage di animali a due passi da Venezia. Galline, conigli nani, porcellini d'India, anatre, uccelli barbaramente uccisi. È accaduto nei giorni scorsi a Spinea, dove i piccoli ospiti dell'oasi Sos Natura curati da Enrico Piva sono stati massacrati brutalmente
Gli animali che si trovano presso l’oasi sono tutti trovatelli, recuperati e aiutati dai volontari. Dopo essere stati abbandonati, i conigli e i porcellini sono stati portati al sicuro presso Sos Natura, qui sono stati curati fino a quando non si sono rimessi in forze. L’oasi per loro è diventata una seconda casa, dove hannpo trovato accoglienza, cure e riparo. Almeno fino ad ora.
Il 22 e il 23 maggio infatti qualcuno si è introdotto nel loro rifugio uccidendoli. Un massacro difficile anche da raccontare. Gli animali sono stati bastonati, schiacciati coi piedi e in alcuni casi decapitati.
“Sono tornati questa notte, neanche 24 ore dopo guardate. Hanno finito il lavoro” lamenta tristemente Enrico Piva, che ha rivolto un appello e una richiesta di aiuto agli utenti di Facebook: “Vi aspetto a Spinea a Venezia, è una cosa deplorevole, è una minaccia vera e propria, questa è mafia. Ragazzi datemi una mano. Ditemi se questa è opera di un animale, ditemi se questi sono umani”.
Sulla vicenda si è espresso anche il il Presidente del Veneto Luca Zaia: “Questi non sono vandali, ma criminali a tutto tondo. Gente priva di ogni rispetto per ogni forma di vita, che mi auguro venga presto individuata e punita con la maggior durezza possibile”.
“Non ci sono parole, se non la condanna senza appello per una barbarie che non può trovare alcuna spiegazione se non nelle menti malate, o tragicamente vuote, dei responsabili. Ogni vita che si trova in natura rappresenta qualcosa di speciale e merita un’attenzione speciale: in questo caso anche una punizione speciale per i responsabili della mattanza,” conclude Zaia.
“Erano la mia famiglia, non mi fermerò mai, continuerò ad aiutare gli animali” dice Enrico Piva.
E il “popolo” dei social, a cui Piva si è rivolto, si è già mobilitato. Ne è nata una petizione, che ha raccolto finora circa 10mila firme:
“Chiediamo che i responsabili di un gesto così crudele e vile, vengano assicurati alla giustizia e condannati a pene severissime, riteniamo che queste persone, se così si possono definire, siano un pericolo per l’intera comunità e non debbano avere il diritto di farne più parte”.
AGGIORNAMENTO DEL 26 MAGGIO 2016. Riporta Venezia Today che secondo le analisi effettuate dall’Istituto zooprofilattico di Legnaro sarebbero state una o più volpi ad uccidere gli animali dell’oasi di Spinea. Ma non è tutto qui. Sui social sono in molti gli utenti che nelle ultime ore stanno avanzando dei dubbi sulla “mattanza” per mano umana, accusando Enrico Piva e la sua associazione di non aver tutelato le piccole vittime da qualsivoglia pericolo. Tra le accuse mosse, anche quella di allevare gli animali a quella di aver approfittato della situazione per raccogliere fondi. Si tratta comunque di voci non confermate. Da una parte c’è chi di difende l’operato di Piva sottolineando che è mosso da buone intenzioni e dall’amore per gli animali abbandonati. Dall’altra, c’è chi mette in dubbio la sua buona fede.
Anche noi di greenMe.it all’indomani dell’aggressione, avevamo provato a contattare Enrico Piva sia via Facebook che telefonicamente ma senza ottenere alcuna risposta.