Una cavalla è morta durante le prove per la Quintana di Foligno che si terrà nel prossimo appuntamento di settembre. Gravi invece le condizioni del fantino. L'accaduto è l'ennesimo "incidente" in competizioni che fanno uso di animali in cui sono proprio questi a pagare il prezzo maggiore
Cavalla morta sul colpo e fantino ricoverato in ospedale. È questo il duro bollettino delle prove di un cavaliere in vista dell’imminente Quintana di Ascoli Piceno e della prossima Giostra della Rivincita della Quintana di Foligno. In entrambe le manifestazioni medievali in piazza scendono i cavalli e i drammatici incidenti appaiono inevitabili e inaccettabili.
È successo di nuovo e a pagarne le spese sulla propria pelle è stato ancora una volta un cavallo. Se i singoli rioni abbracciano il fantino, augurandogli una pronta guarigione, per la cavalla invece non c’è più nulla da fare. La sua vita si è conclusa così, stroncata durante un allenamento, in una prova a cui non ha scelto di prendere parte.
L’episodio è stato commentato con rabbia dalle associazioni animaliste, che contestano ogni tipo di evento sportivo o culturale in cui si utilizzano gli animali. Il loro benessere e la loro sicurezza passa in secondo piano, ma non è questo l’unico problema.
Questi eventi rappresentano sì un serio pericolo per gli animali, affaticati e costretti a correre a suon di frustate, ma anche per le persone. Questa vicenda lo dimostra.
È ora di voltare pagina: siamo nel XXI secolo e ancora dobbiamo assistere a questi spettacoli anacronistici che mettono a repentaglio vite umane e animali” ha affermato Massimo Comparotto, presidente dell’OIPA.
Quanto accaduto non è il primo “incidente” della Quintana che si conclude con la morte di un cavallo. Nel 2017, sotto lo stesso fantino, il purosangue Wind of Passion si era infortunato ed era deceduto in clinica veterinaria poco dopo il ricovero.
Anche il Palio di Siena, del resto, continua a mostrarci quanto brutali e tremendi questi eventi siano. Ricorderete forse le 15 frustate al cavallo Zio Frac al fotofinish. Il cavallo è stato colpito all’inverosimile per arrivare primo. Oppure i 51 equini morti dal 1975 al 2019 nel celebre appuntamento che vede protagonista la città toscana.
È semplicemente inaccettabile che non vengano presi in considerazione modi alternativi per festeggiare la tradizione senza nuocere ad alcun cavallo o altro essere vivente. A quanti “incidenti” come questo dobbiamo ancora assistere prima di vietare definitivamente l’uso e lo sfruttamento di animali in competizioni e rievocazioni storiche? A quanti?
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Fonte: OIPA
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