Un uccello considerato sacro dai Maya e dagli Aztechi. Scopriamo di più sul quetzal splendente, uno degli uccelli più belli che vi siano sul nostro Pianeta con i suoi colori spettacolari e, come tantissimi altri suoi simili, prossimo alla minaccia per via della perdita del suo habitat
Dal canto particolare e dal piumaggio verde smeraldo, rosso metallico, nero e bianco. Il quetzal splendente, nome scientifico Pharomachrus mocinno, ha sempre rivestito un ruolo centrale nelle antichissime culture della Mesoamerica.
Emblema di libertà, era l’uccello sacro ai Maya e agli Aztechi, un animale divino che ha affascinato chiunque avesse la fortuna di incontrarlo tra le foreste e che oggi, purtroppo, è quasi in pericolo.
Il quetzal splendente è una specie endemica del Messico meridionale e dell’America centrale. Vive nelle foreste pluviali dal Messico fino a Panama dove depone le uova nei tronchi degli alberi generalmente in una sola covata all’anno. Dopo circa 3 settimane i piccoli lasciano il nido.
L’alimentazione del quetzal splendente è costituita da piccoli frutti, ma anche rane, lucertole e invertebrati quando i frutti scarseggiano. Come altri loro simili, svolge una funzione importantissima per la distribuzione dei semi.
Elemento di vanto e di grande fascino sono i colori vivaci delle sue piume che lo rendono uno degli uccelli più straordinari del mondo. Maschi e femmine condividono queste sfumature pittoresche, per quanto quelle delle femmine non siano brillanti come quelle dei maschi. Risultano infatti più opache.
I due sessi sono facilmente riconoscibili per via della coda, corta nelle femmine. Nei maschi, nel corso della stagione riproduttiva, ha le sembianze di un vero e proprio strascico che può misurare anche fino a un metro di lunghezza. Questo può assumere colori che vanno dal turchese all’oro, un capolavoro della natura.
Il suo richiamo è simile a quello di un fischietto a volte decisamente più smorzato e si differenzia per tipo e intensità a seconda della situazione. Durante la stagione degli amori assomiglia di più a un lamento romantico. Solitamente il quetzal splendente canta all’alba e al tramonto e il suo canto si fa più forte nella nebbia.
Come abbiamo detto, questo splendido uccello era venerato dai Maya e dagli Aztechi. Nei loro riti religiosi i sacerdoti erano soliti indossare copricapi con le piume del quetzal splendente. Si pensa che abbia ispirato Quetzalcoatl, il dio “serpente piumato” della Mesoamerica. Oggi la specie è simbolo nazionale del Guatemala, dove compare nella bandiera del Paese. Qui è però considerata vulnerabile.
Il quetzal splendente è inserito nella Lista Rossa della IUCN con uno stato di conservazione prossimo alla minaccia. Il principale pericolo per la sua popolazione è rappresentato dalla distruzione del suo habitat: le foreste tropicali. La perdita di queste comporta immense difficoltà per la nidificazione della specie. Una fine che tantissime altre specie rischiano.
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Fonte: ABC Birds
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