Tra i reef della Grande barriera corallina vive un rettile marino dal morso potenzialmente letale, innamorato dei subacquei. Si tratta del serpente bruno oliva di mare, una delle tante specie ritenute pericolose dal governo australiano
Velenosi, dagli artigli affilati o dal morso letale. Di animali letali il nostro Pianeta è zeppo, ma vi sono regioni in cui questi sembrano concentrarsi maggiormente.
Non è un caso che in Australia si trovino alcuni degli animali più pericolosi sulla faccia della Terra. Dal dingo al coccodrillo marino, dalle cubomeduse fino al grande squalo bianco. In questo lungo elenco non può mancare anche un rettile marino che si aggira tra i reef della Grande barriera corallina.
Si tratta del serpente bruno oliva di mare, nome scientifico Aipysurus laevis, una specie temuta dagli appassionati di snorkeling e immersioni. Gli attacchi da parte di questo serpente sono numerosi e potenzialmente letali per via delle neurotossine contenute nel suo veleno.
Il morso di questo serpente è responsabile di nausea, diarrea, dolori muscolari, senso di affaticamento. Nei casi più gravi le neurotossine sono in grado di provocare un blocco dell’impulso nervoso portando alla paralisi, insufficienza respiratoria e alla morte dell’individuo.
Sebbene il fattore di rischio, non si registrano un elevato tasso di mortalità legato a questo serpente.
Facilmente riconoscibile grazie alla sua stazza, questo rettile di mare può superare anche i 2 metri di lunghezza. La specie popola le acque tropicali e subtropicali di tutta l’Australia. Trascorre la sua vita, la cui durata è di circa 15 anni, tra i coralli australiani, venendo in superficie per respirare.
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Tra una boccata d’aria e l’altra possono passare anche 2 ore. Questo rettile trova riparo nelle scogliere meno esposte e poco profonde e caccia le sue prede da qui.
Il serpente bruno oliva di mare ha una dieta varia che comprende almeno 17 specie differenti di pesci. La sua colorazione è molto variabile. Alcuni presentano un corpo marrone con sfumature sul crema e sul dorato, altri la tipica pigmentazione verde oliva da cui deriva il nome dell’animale.
Da non molto è stato scoperto il motivo per cui il serpente bruno oliva di mare prenda insistentemente di mira i subacquei, ma scommettiamo che non immagineresti mai il perché.
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Secondo quanto rivelato da uno studio scientifico apparso sulla prestigiosa rivista Nature molti degli attacchi da parte di questi rettili marini sono avvenuti perché nella stagione riproduttiva i serpenti bruno oliva di mare hanno scambiato i sommozzatori per compagni da corteggiare.
È il caso di dire: sub fate attenzione a questo serpente in cerca d’amore.
Fonte: Australian Governament
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