Ci sono alcune malattie che i piccioni possono trasmettere all'uomo. Ma quali sono le zoonosi più comuni trasmesse da questi volatili? Eccone alcune
Effettivamente ci sono alcune malattie che i piccioni possono trasmettere all’uomo. Il rischio maggiore lo si ha nelle grandi città dove ci sono concentrazioni maggiori di questi volatili. Il che spiega perché in molte di queste città si cerchino di mettere in atto piani per ridimensionare la popolazione di questi uccelli. Ma quali sono le malattie più comuni trasmesse dai piccioni all’uomo? Quali sono le zoonosi a cui fare attenzione?
Malattie piccioni trasmissibili all’uomo: le zoonosi più comuni
Purtroppo i piccioni urbani, quelli di città, sono considerati una potenziale fonte di rischio sanitario sia per l’uomo che per cani e gatti. I colombi, infatti, possono ospitare diversi agenti biologici come virus, batteri o funghi in grado di causare malattie all’uomo.
Ovviamente il problema non si pone quando in zona ci sono pochi piccioni o quando si parla di animali d’allevamento. Ma quando la popolazione aumenta a dismisura, ecco che il maggior quantitativo di potenziali allergeni, guano, liquidi biologici e agenti biologici trasportati possono diventare causa di diversi problemi. (LEGGI anche: Perché NON dobbiamo dare da mangiare agli animali selvatici?)
Sono più di 50 le malattie che i piccioni possono potenzialmente trasmettere all’uomo. Fra le più comuni annoveriamo:
- acari: spesso i piccioni sono portatori di acari, fra cui il Dermanyssus gallinae. L’uomo può essere infettato accidentalmente per contatto, sviluppando forme di dermatiti
- Chlamydia psittaci: si tratta di un batterio responsabile della clamidiosi o psittacosi. Trasmissibile all’uomo, al cane o al gatto, anche altri volatili d’allevamento e selvatici possono trasmetterlo. In generale l’uomo si infetta respirando accidentalmente il batterio presente nelle feci
- Cryptococcus neoformans: si tratta di un fungo che causa la criptococcosi, che non è solamente una zoonosi, ma anche una malattia trasmissibile anche a cane e, soprattutto, al gatto. La principale fonte fungina è il guano dei piccioni. Per inalazione, il fungo arriva nei polmoni causando polmonite. Ma può anche causare forme nodulari cutanee
- E. coli: gli escrementi dei piccioni, così come quelli di altri volatili, possono trasmettere batteri del genere E. coli. Questi possono contaminare anche acqua o cibo, causando poi nell’uomo non solo forme di gastroenterite, ma anche setticemia
- encefalite: l’encefalite di St. Louis è trasmessa da zanzare che hanno fatto il pasto di sangue su uccelli che trasportavano questo Flavivirus. Causa febbre, mal di testa e danni al sistema nervoso
- influenza aviaria: potenzialmente il piccione potrebbe essere un vettore, ma in realtà è una specie poco sensibile al virus. Il che vuol dire che dal punto di vista epidemiologico i colombi non sono considerati problematici. Tuttavia, se trovate un piccione morto, evitate di toccarlo a mani nude
- Istoplasmosi: altra malattia fungina causata dal contatto con le feci dei piccioni
- malattia di Newcastle: causato da un Paramixovirus, in realtà nell’uomo causa sintomi blandi come la congiuntivite. Più grave la sintomatologia nei volatili dove causa la pseudopeste aviare
- polmonite allergica: in soggetti allergici, l’esposizione alle polveri secchi che si sviluppano su piume o feci essiccate, possono causare una forma di polmonite allergica
- Salmonellosi: se si mangiano alimenti che sono stati a contatto con feci o guano dei piccioni, ecco che è possibile sviluppare questa gastroenterite batterica. Idem se tocchiamo le feci dei piccioni a mani nude e poi mettiamo le mani in bocca
- Toxoplasmosi: rarissimamente l’uomo può infettarsi con il Toxoplasma gondii a seguito del contatto con piccioni
- zecche: i piccioni portano con sé diversi parassiti cutanei. Fra di essi abbiamo anche le zecche molli, soprattutto l’Argas reflexus, nota per essere la zecca dei piccioni
Cosa fare?
Se nella vostra zona ci sono pochi piccioni, non dovreste avere grossi problemi. Tuttavia nelle grosse città la concentrazione di piccioni è tale che è necessario tenerli il più possibile lontani da balconi e finestre. E si può agire in vario modo:
- evitare di tenere cibo o residui sui balconi, ivi incluse le ciotole di cani e gatti. Rischiate di attirare i piccioni che, in breve tempo, trasformeranno il balcone in un deposito di guano
- utilizzare mascherine, guanti e indumenti a maniche lunghe quando si puliscono balconi e davanzali dalle feci dei piccioni
- usare degli spaventapasseri: posizionate sagome di gufi o falchi sul balcone in modo da spaventarli, cambiandoli ogni tanto di posizione. In alternativa potete usare delle girandole colorate o delle superfici riflettenti (va bene anche la carta stagnola o un vecchio CD, ma assicuratevi che i riflessi di luce non possano arrivare in strada accecando gli automobilisti)
- repellenti profumati: mettete sul balcone ciotole, lontane dalla portata di cani, gatti e bambini, riempite con pepe, peperoncino o oli essenziali sgraditi ai volatili
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