Quaglie degli allevamenti uccise per “sport”: la vergogna della gara con sparo (che non si farà)

Il macabro divertimento di questa “gara” sarebbe stato quello di sparare a quaglie d’allevamento che, nate e cresciute in gabbia, appena rilasciate, spaesate, disorientate, sarebbero state immediatamente uccise dai cacciatori, con tanto di premiazione finale con prosciutti e salumi per i primi classificati

Spara alla quaglia e vinci un prosciutto! Bel modo di avere un occhio di riguardo al benessera animale nel 2024… Accade, o sarebbe potuto accadere, a Padulle di Sala Bolognese, in Emilia-Romagna, dove per pochissimo non ha avuto luogo un vero e proprio terribile evento venatorio, tra l’altro fortemente voluto da un candidato alle prossime elezioni europee.

Di che si trattava? Di una “Gara con sparo su quaglie”, neppure autorizzata, con tanto di ricchi premi e cotillon.

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Sono aperte le iscrizioni per una bella gara con sparo su quaglie“, era l’annuncio di Confavi, la Confederazione delle attività venatorie che organizzava l’evento assieme all’Acr, l’Associazione per la cultura rurale, per domenica 2 giugno al campo cinofilo di Padulle di Sala Bolognese.

Peccato che però, appunto, era tutto illegale.

Il Settore territorialmente competente in materia non ha emesso nessun provvedimento autorizzativo inerente alla gara organizzata dal Campo cinofilo di Padulle, fanno infatti sapere dagli uffici della Regione Emilia-Romagna, rispondendo alla diffida inviata dalla LAV per richiedere proprio l’immediata sospensione della “gara con sparo su quaglie”.

Un “incidente” davvero preoccupante, che non fa che dimostrare che in ogni parte d’Italia andrebbero seriamente revisionate le regole per la gestione dei campi dediati all’addestramento dei cani da caccia, escludendo la possibilità di poter sparare ad animali allevati al solo scopo di essere uccisi.

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