Assomiglia a una roccia ed è un campione in fatto di mimetismo, ma non è per nulla innocuo. Ecco il pesce più velenoso del mondo, tanto piccolo quanto potenzialmente letale
A vederlo così non si direbbe affatto sia un animale pericoloso, ma l’apparenza inganna e mai come in questo caso nessun detto sembra essere più pertinente.
30 – 40 cm di lunghezza, un aspetto piuttosto curioso e temibili aculei tali da renderlo il pesce più velenoso che vi sia in tutto il Pianeta. È il pesce pietra, un pesce tropicale d’acqua salata anche conosciuto come stonefish o con il nome scientifico Synanceia verrucosa.
Il pesce pietra vive negli fondali rocciosi poco profondi del Mar Rosso e dell’oceano Indo-pacifico dove si mimetizza alla perfezione grazie ai suoi colori. Questi virano dal rosa al rosso fino al marrone scuro. Anche per via delle sue escrescenze, simili alle verruche da cui il nome, viene spesso scambiato per una roccia ricoperta da alghe.
L’esemplare è noto per essere potenzialmente letale per l’essere umano. Il suo veleno è una cardiotossina responsabile di gonfiore, dolore molto intenso, tachicardia e nei casi più gravi paralisi e decesso.
Questa pesce sfrutta il suo mimetismo per attirare le prede e tendere loro un’imboscata in grande stile. Non va infatti a caccia, ma attende che siano le prede a venire da lui. Si nutre principalmente di altri piccoli pesci e invertebrati che popolano le barriere coralline e che vengono quasi ingoiati per intero dal pesce pietra.
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Ogni pesce pietra è dotato di 13 spine sul suo dorso. Quando la specie si sente minacciato o è in cerca di cibo, si difende con i suoi aculei iniettando il veleno contenuto nelle ghiandole in ciascuna di esse. In molti bagnanti e subacquei probabilmente non si sono mai resi conto di trovarsi vicino a un Synanceia verrucosa.
Proprio per questo si raccomanda di indossare scarpe da scogli e, nel malaugurato caso di puntura, correre immediatamente in ospedale.
Fonte: Ocean Conservancy
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