Piano lupi e abbattimenti: il verdetto finale… forse (#soslupi)

Forse domani si potrebbe decidere la sorte dei lupi. Forse, perché non è certo che domani ci sarà il voto finale in Conferenza Stato Regioni sul Piano lupi, già rinviato lo scorso 2 febbraio.

Forse domani si potrebbe decidere la sorte dei lupi. Forse, perché non è certo che domani ci sarà il voto finale in Conferenza Stato Regioni sul Piano lupi, già rinviato lo scorso 2 febbraio.

Sul banco degli imputati c’è sempre il famoso punto sull’abbattimento controllato dei lupi fino al 5% degli esemplari presenti sul territorio nazionale.

Delle 22 misure in cui si parla di recinti elettrificati, rimborsi agli allevatori, lotta agli incontri tra cani e lupi, è sicuramente l’abbattimento ad aver causato più scalpore tra chi pensava che la questione lupi fosse chiusa da tempo, grazie alla protezione di cui gode la specie da oltre 46 anni.

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Una doccia gelata. Undici Regioni hanno già ribadito il loro no, ma il ministro Galletti ad oggi sembra guardare dritto per la sua strada. Le associazioni animaliste e ambientaliste, ma anche privati cittadini e studenti non ci stanno e continuano a mobilitare l’opinione pubblica con manifestazioni, sit in e petizioni online.

lupi norvegia

Il tutto per scongiurare un passo indietro di oltre quarant’anni e la legalizzazione dell’uccisione del lupo. Una misura che diversi esperti hanno definito palesemente inefficace e dannosa sia per i lupi stessi che per i pastori e gli allevatori.

“Gli abbattimenti non riducono né i danni, né i conflitti”, spiegano da Wwf Italia.

Ogni anno, in Italia oltre 300 lupi muoiono per bracconaggio, bocconi avvelenati, lacci e incidenti stradali.

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“Gli studi dimostrano che le tecniche di prevenzione dei danni, come le recinzioni elettrificate e cani da guardia, unite alla corretta attività di informazione, sono la soluzione più efficace per garantire la convivenza del Lupo con la zootecnia”, dice Wwf che si è fatta promotrice della petizione #soslupo a cui hanno aderito oltre 200mila persone.

Non solo, la sede nazionale di Wwf Italia si è trasformata in queste ore nella ‘Fattoria di #SosLupo’, ossia uno spazio dimostrativo nel quale far vedere che non solo lupi e allevatori possono convivere in pace, ma che esistono strumenti di prevenzione assai più efficaci rispetto agli abbattimenti.

Secondo l’Enpa, approvare il Piano sarebbe come aprire una caccia selvaggia.

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“A tutti gli italiani chiediamo di sollecitare uno stralcio delle norme “incriminate” e di schierarsi ancora una volta dalla parte dei lupi, della natura e dell’ambiente, per il rispetto della legalità e la cultura della vita”, dice l’associazione.

In sintesi, continuano gli accorati appelli al ministero dell’Ambiente e alla Conferenza Stato regioni affinché dal Piano Lupo venga stralciato il paragrafo degli abbattimenti.

Nel frattempo per domani è previsto un nuovo twitter storm con hastag #soslupo.

I tweet #soslupo saranno inviati anche ai profili del presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, del ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti e al presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini.

SE NON L’HAI ANCORA FATTO, FIRMA LA PETIZIONE! CLICCA QUI

L richiesta è semplice: stralciare il paragrafo degli abbattimenti selettivi dei lupi.

Dominella Trunfio

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