Dall'est Europa si sta diffondendo una nuova epidemia di peste suina africana: primi casi anche in Italia, che preoccupano gli allevatori
Dall’est Europa si sta diffondendo una nuova epidemia di peste suina africana: primi casi anche in Italia, che preoccupano gli allevatori
In questi mesi in cui l’attenzione dei media e della politica è tutta rivolta all’epidemia da Coronavirus e alle sue molteplici varianti, si diffondono nell’indifferenza generale altre malattie altrettanto gravi non solo per noi ma soprattutto per gli animali. Vi abbiamo già parlato dell’epidemia di influenza aviaria, la più violenta della storia recente, che da quasi due anni sta uccidendo uccelli selvatici e di allevamento, minando anche l’approvvigionamento di uova e di carne di pollame. Ma c’è un’altra, nuova malattia che preoccupa gli allevatori e di cui si registra in queste ore il primo caso in Italia: è la peste suina africana.
Il virus della peste è stato riscontrato dalle analisi compiute sulla carcassa di un cinghiale trovato morto ad Ovada, in provincia di Alessandria. Gli esami sono stati effettuati dall’Istituto Zooprofilattico dell’Umbria e delle Marche, centro di referenza nazionale per le malattie da postivirus. La buona notizia è che il virus della peste suina, diversamente da quello dell’influenza aviaria, non è trasmissibile all’uomo. Purtroppo però potrebbe non trattarsi di un caso isolato, ma di una vera e propria epidemia che miete vittime fra i suini sul nostro territorio: fino ad ora, la diffusione del virus è stata registrata attraverso diversi casi in Germania e in Francia; successivamente, altri casi isolati sono stati registrati nel nord-est del nostro Paese, in particolare in Veneto. Gravi potrebbero essere le conseguenze per gli allevamenti di suini e per la vendita di carne al dettaglio sul mercato italiano – come dichiarato, qualche settimana fa, anche da Confagricoltura Piemonte.
Destano forti preoccupazioni anche nella nostra regione le notizie provenienti dalla Germania, che segnalano un nuovo caso di peste suina africana nel distretto di Ludwigslust-Parchim, in una carcassa di cinghiale ritrovata un’ex area di addestramento militare, nei pressi di Redlin, al confine con lo stato del Brandeburgo – ha affermato Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte. – Le notizie provenienti dalla Germania allarmano non soltanto gli agricoltori, ma tutti i cittadini. […] Dobbiamo evitare in tutti modi che la peste suina africana si propaghi: sarebbe un danno enorme per i nostri allevamenti e per la sicurezza alimentare e per questo chiediamo a tutte le istituzioni di moltiplicare gli sforzi per sviluppare un’attività di selezione dei cinghiali che riporti il numero di ungulati a un livello compatibile per il nostro territorio.
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Fonti: ANSA / Confagricoltura Piemonte
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