Pesci troppo piccoli per riprodursi: ti mostro l’impatto devastante della sovrapesca a Taiwan

Uno studio di Greenpeace East Asia rivela una preoccupante riduzione delle dimensioni di 24 specie ittiche nei mercati portuali di Taiwan, indicando un grave problema di sovrasfruttamento e minaccia alla biodiversità marina

Taiwan vanta una biodiversità marina incredibilmente ricca, ma le risorse ittiche che sostengono la popolazione locale stanno diminuendo. È quanto hanno scoperto nell’arco di circa un anno i volontari di Greenpeace East Asia che hanno condotto un’indagine approfondita sui mercati ittici di sei importanti porti di pesca a Taiwan per monitorare lo stato delle risorse ittiche locali.

Questa ricerca ha rivelato preoccupanti segnali di sovrapesca e una riduzione delle dimensioni dei pesci. Nello specifico i volontari di Greenpeace, in collaborazione con esperti e studiosi, hanno raccolto dati su 40 specie di pesci comuni, documentando che 24 di queste presentavano oltre la metà dei campioni che non raggiungevano la lunghezza di maturità sessuale (Lm50).

Queste pratiche di pesca non sono sostenibili a lungo termine

Questo dato indica che molte specie vengono catturate prima di avere la possibilità di riprodursi adeguatamente, evidenziando un eccessivo sfruttamento delle risorse ittiche. La ricerca, pubblicata su Issuu da Greenpeace East Asia, mostra che specie come il pesce cavalla bianca e il pesce scorpione nero sono particolarmente colpite, con oltre il 97% dei campioni che non raggiungono la lunghezza di maturità sessuale.

Questa situazione è allarmante poiché indica che le pratiche di pesca attuali potrebbero non essere sostenibili nel lungo termine, mettendo a rischio la biodiversità marina e la sicurezza alimentare delle comunità locali.

Il ridimensionamento delle specie ittiche è un chiaro segnale di sovrapesca, una condizione in cui il tasso di prelievo dei pesci supera la loro capacità di riprodursi. Questo squilibrio mette a rischio non solo la sostenibilità delle risorse ittiche, ma anche la sicurezza alimentare delle comunità locali che dipendono da queste risorse.

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Fonte: Isuu / LinkedIn

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