Il pesce spada cinese, Psephurus gladius, è probabilmente il primo animale della nuova decade ad essere dichiarato ufficialmente estinto.
Il pesce spada cinese è il primo animale del 2020, e della nuova decade, ad essere dichiarato ufficialmente estinto, a dirlo sono stati i ricercatori cinesi, secondo i quali si può parlare ormai di estinzione definitiva dato che non viene più avvistato dal 2003.
Il pesce spada cinese o pesce spatola cinese, anche chiamato pesce elefante per via del suo muso a “proboscide“, esemplare d’acqua dolce tra i più grandi del mondo di circa 7 metri di lunghezza, un tempo popolava le acque del fiume Yangtze. Come premesso, non viene più avvistato da 17 anni e secondo i cinesi l’estinzione definitiva sarebbe avvenuta probabilmente entro il 2005, anche se si sarebbe estinto funzionalmente, ovvero non era più in grado di riprodursi già dal 1993. Dal canto suo l’IUCN, “The International Union for Conservation of Nature“, riporta che ne rimanevano, nell’ultimo aggiornamento risalente al 2009, da 0 a 50 esemplari. Ma per i cinesi in quella data erano già praticamente estinti.
Purtroppo il pesce spada cinese, il cui nome latino è Psephurus gladius, non è l’unico ad essere scomparso dal fiume Yangtze, è successo anche al delfino o baiji nel 2006 e lo storione cinese è a forte rischio. Il motivo? Fattori altamente stressanti dovuti alla costruzione di dighe, sovrasfruttamento, traffico, pesca eccessiva, porti fluviali e inquinamento, come dichiarato dagli autori dello studio pubblicato su Science of the Total Environment, che ne conferma l’estinzione:
“L’ecosistema mega fluviale del fiume Yangtze un tempo ospitava diverse megafauna acquatiche, ma è sempre più influenzato da vari fattori di stress antropogenici che hanno provocato una continua perdita di biodiversità”.
L’ecosistema fluviale in questione, di ben 6.300 chilometri, con oltre 4.000 specie acquatiche nelle sue acque, è infatti in grave difficoltà. E proprio per questo, dopo la scomparsa definitiva del Psephurus gladius, già dichiarato in pericolo critico nel lontano 1996 dall’IUCN, Pechino ha deciso di vietare la pesca commerciale sullo Yangtze per i prossimi 10 anni. Anche se, stando al parere degli studiosi, i pesci spatola cinesi, in quanto migratori, si sarebbero estinti anche a causa della diga delle Tre Gole, eretta nel 2003, che gli impediva di nuotare a monte per riprodursi e deporre le uova, e quindi riprodursi.
In ogni caso il divieto di pesca è una misura senz’altro opportuna, anche se probabilmente non sufficiente, per evitare che lo Yangtze si spopoli sempre di più, come ha ribadito Yu Zhenkang, vice ministro dell’agricoltura e delle questioni rurali:
“Il divieto di pesca è una misura chiave per frenare efficacemente il declino dell’ecosistema fluviale e qualsiasi ulteriore calo della biodiversità“.
Speriamo che porti risultati prima che sia troppo tardi per altri pesci!
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