Un pesce del tutto singolare considerato da molti come tra i più brutti sulla faccia del Pianeta, è il Blobfish o pesce Blob, una specie divenuta popolare per il suo aspetto grazie all'associazione Ugly Animal Preservation Society che si batte per la salvaguardia di animali in via di estinzione non così belli e interessanti come altri per il mondo
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È sicuramente tra i pesci più curiosi che ci siano, molti lo definiscono “brutto” ed effettivamente il Pesce Blob o Blobfish è divenuto famoso proprio per questo. Il pesce è stato scelto come simbolo della campagna della Ugly Animal Preservation Society, una associazione che tutela le specie del regno animale che non godono di tanto interesse né di una adeguata protezione dalla comunità mondiale poiché considerate brutte.
Tranne che sia un pesce per nulla carino, infatti pochissimo si sa però su questa animale che popola gli abissi oceanici dove depone un numero inimmaginabile di uova. Eppure ogni anno centinaia di Blobfish finiscono nelle reti a strascico dei pescatori, ma la vicenda non fa notizia. Per questo è importante tutelare questi esemplari, così come le altre creature meno carine del Pianeta.
Scopriamo allora di più sul Pesce Blob, il re delle creature più brutte di sempre, il cui aspetto differisce di gran lunga dai canoni estetici più comuni e la cui sua espressione, apparentemente triste, è stata utilizzata per meme, post e loghi pubblicitari, diventando a dir poco virale.
Il Pesce Blob o Blobfish Psychrolutes marcidus è un pesce appartenente alla famiglia dei Psychrolutidae. Questa specie è di un grigio perlaceo sfumato, colore che vira al rosa non appena l’animale viene tirato fuori dall’acqua.
Il pesce è privo di squame e presenta delle cartilagini morbide e leggere, ma non un vero e proprio scheletro. Non è dotato inoltre della vescica natatoria, un organo interno simile a un palloncino che, riempendosi e svuotandosi di aria, consente ai pesci di galleggiare o meno in acqua.
Il Pesce Blob ha una grande testa che costituisce il 40% della sua massa corporea, occhi scuri, una sorta di naso prominente, due pinne e un corpo piuttosto rotondo che si assottiglia sempre più verso la coda. L’animale è di piccole dimensioni, mediamente un Pesce Blob non supera mai i 30 cm e pesa meno di 2kg.
Habitat, dove vive e cosa mangia
Il Pesce Blob è un pesce abissale che vive a largo dell’Australia, della Tasmania e della Nuova Zelanda a una profondità compresa tra i 600 e i 1200 m. Sebbene non abbia la vescica natatoria, il Pesce Blob galleggia leggermente sopra il fondo dell’oceano.
Questo perché il suo corpo è di una densità leggermente inferiore a quella dell’acqua e questo gli ha consentito di sopravvivere in quell’ambiente così profondo dove la pressione può essere più di 100 volte quella atmosferica.
La dieta del Pesce Blob è costituita da molluschi, crostacei – tra cui granchi e piccole aragoste – e ricci di mare. Questa specie si nutre inoltre della cosiddetta neve oceanica ossia del materiale organico di diversi centimetri di diametro che, proprio come la neve o la pioggia, si posa sui fondali oceanici e rappresenta un alimento per moltissime specie abissali.
Anche il modo in cui il Pesce Blob si procaccia il cibo è particolare: il pesce non insegue le sue prede, ma si posiziona in un punto strategico, aspettando pazientemente che siano queste a finire nelle sue fauci.
Riproduzione e stato di conservazione
Come moltissimi altri pesci abissali, il tasso di riproduzione del Pesce Blob è molto lento. La femmina preferisce i fondali rocciosi dove depone dalle 1000 alle 100.000 uova in un unico ciclo. Le sue uova sono molto leggere e formano un enorme grappolo, che la femmina controlla scrupolosamente fino alla schiusa. L’intero processo riproduttivo, come abbiamo appena specificato, è molto lungo. Si stima infatti che i Pesci Blob raggiungano la maturità sessuale piuttosto tardi e possano vivere fino ai 130-150 anni.
Come non è difficile immaginare il Pesce Blob è una specie ancora troppo poco studiata. L’animale non è inserito, ad esempio, nel database dell’Unione internazionale per la conservazione della natura (IUCN). Per questo motivo è difficile stimare quanti esemplari vi siano al mondo, fino a che punto questa specie sia colpita dai cambiamenti climatici o quali predatori naturali ne riducano il numero.
La più grande minaccia per questo pesce degli abissi è costituita comunque dalla pesca intensiva a strascico. Questo pesce finisce vittima delle reti da traino, senza alcuna possibilità di essere rilasciato in mare. Il Pesce Blob muore, infatti, quando viene portato a galla. Seppure la sua area di diffusione sia piuttosto ampia e il pesce non venga catturato per la sua carne, altrettanto numerosi sono i pescherecci della regione e gli incidenti che provocano la morte di centinaia di esemplari di Blobfish, intrappolati tra le reti.
Curiosità e tutela
Uno dei Pesci Blob più noti è quello catturato nel 2003 al largo della Nuova Zelanda durante la spedizione di ricerca NORFANZ. All’esemplare, conservato attualmente all’Australian Museum, venne dato il nome di Mr Blobby.
L’aspetto del Pesce Blob non è assolutamente così deforme e inquietante come quelli che sono finiti nelle reti dei pescatori. Essendo portati a galla e a una certa velocità e per via della pressione, i Pesci Blob morti assumono un aspetto molto più brutto di quello reale. Il loro corpo collassa diventano una massa gelatinosa.
Nel 2013 il Pesce Blob ha trionfato nel concorso indetto dalla Ugly Animal Preservation Society, vincendo il titolo di animale più brutto che ci sia. Da allora il pesce è diventato il simbolo dell’ente promotore dell’iniziativa, volto a tutelare le specie a rischio estinzione che, per via del loro aspetto, non fanno tanto rumore in confronto a un orso polare, un panda e così via.
L’associazione, che si occupa di proteggere gli animali “brutti”, ha deciso che anche le creature meno fortunate dal punto di vista estetico debbano essere tutelate. Ora Blobfish diverrà il simbolo ufficiale dell’associazione, una vera e propria mascotte. Si è aggiudicato la vittoria con 795 voti sulle oltre 3000 preferenze espresse.
È necessario, a parere dell’UAPS, diffondere una maggiore sensibilità nei confronti degli animali a maggior rischio di estinzione. Centinaia di “pesci blob” vengono uccisi ogni giorno a causa delle attività di pesca intensiva. Un fenomeno che potrebbe portare rapidamente alla loro scomparsa.
L’annuncio della vittoria è avvenuto in occasione del Festival della Scienza di Newcastle. Al secondo posto della classifica troviamo la scimmia con il naso a proboscide, seguita da una tartaruga con il naso che ricorda quello di un maialino e da una bizzarra rana che vive nel lago Titicaca.
Sono 200 le nuove specie che ogni giorno si aggiungono alla lista di quelle già a rischio di estinzione. Il Blobfish le rappresenterà tutte e ci ricorderà di non trascurare le sorti degli animali più sfortunati e minacciati dai cambiamenti climatici e dall’operato dell’uomo. Blobfish non ha muscoli, ma la sua struttura, che risulta per lo più gelatinosa, è perfetta per nuotare lungo i fondali degli oceani. La speranza è che d’ora in poi il suo habitat venga maggiormente rispettato.