2 tonnellate di palombi sono stati pescati nei nostri mari in una sola cala. Probabilmente si trattava di una nursery, a rischio la specie
Ben 2 tonnellate di palombi sono stati pescati nei nostri mari in una sola cala nelle acque di San Benedetto del Tronto. Una cattura documentata dall’equipaggio che l’ha effettuata, che è stata definita “miracolosa” e “straordinaria”, ma che di fatto mette invece ancor di più a rischio i fragili equilibri degli ecosistemi dell’Adriatico, già fortemente sofferente per gli effetti della pesca intensiva, e della a pesca a strascico in particolare.
Probabilmente, considerata la quantità pescata, le reti a strascico hanno attinto ad una nursery di palombi, con ripercussioni sull’intera popolazione di questa specie. Questa la denuncia di MedReAct, associazione non governativa impegnata nel recupero degli ecosistemi marini del Mediterraneo, che lancia anche 3 misure urgenti di conservazione: per salvare il palombo nei nostri mari.
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San Benedetto, venti quintali di palombi con una cala. L'eccezionale pescata del peschereccio "Giuseppina Madre"
Posted by La Nuova Riviera on Thursday, February 18, 2021
Il palombo sta scomparendo dal Mediterraneo
Il palombo è una specie classificata in pericolo dall’Unione per la Conservazione della Natura (IUCN). Come altre specie di squali, il palombo cresce molto lentamente e raggiunge la taglia di riproduzione dopo diversi anni, producendo solo pochi piccoli, fattore che lo rende quindi particolarmente vulnerabile alla pesca.
Il palombo è inoltre minacciato dall’elevata percentuale di individui sessualmente immaturi legalmente pescati e si prevede una riduzione del 50% della popolazione nei prossimi 20 anni a causa del prelievo insostenibile. Per esempio, al mercato ittico di Chioggia, dove sbarca il pescato una delle maggiori flotte pescherecce italiane, è stato stimato che il 70% dei maschi e il 90 % delle femmine di palombi sbarcati siano sessualmente immaturi.
Gli squali sono animali al vertice della catena alimentare marina e non hanno quindi predatori naturali da parte l’uomo. Ciò significa che il declino delle popolazioni di squali rischia di avere impatti disastrosi per l’intero ecosistema del Mar mediterraneo. Infatti, la loro scomparsa porterebbe a un’alterazione di tutta la catena alimentare marina, causando, effetti devastanti come, ad esempio, un’esplosione demografica delle sue prede.
Ad oggi gli squali rischiano di scomparire dal Mediterraneo. La IUCN ha infatti stimato che più della metà delle specie di squali e razze presenti nel bacino sono minacciate di estinzione o vulnerabili.
Cosa si può fare per salvare il palombo
Nel caso specifico del palombo, MedReAct chiede di introdurre 3 misure urgenti di conservazione:
1. ridurre l’impatto dello strascico di fondo in Adriatico e in tutto il Mediterraneo, tutelando le zone di nursery e di riproduzione;
2. assicurare la tutela di questa specie inserendola nell’allegato II del Protocollo sulla biodiversità marina della Convenzione di Barcellona (SPA/BD Protocl);
3. migliorare la raccolta e la rappresentatività dei dati su questa specie, e più in generale sugli elasmobranchi del Mediterraneo.
Fonte: MedReAct