Non solo Roma, i parrocchetti hanno invaso anche Bologna (e le conseguenze sulla fauna locale sono terribili)

Si adattano alla perfezione a nuove condizioni climatiche e non hanno predatori: così i parrocchetti dal collare prosperano a Bologna e minacciano la fauna e la flora locale

A Bologna, un’invasione di parrocchetti dal collare ha suscitato preoccupazione tra gli ambientalisti e gli abitanti locali. Questi piccoli pappagallini verdi, originari del Pakistan e dell’Asia centrale, sono diventati una presenza comune nella città emiliana, attirando l’attenzione con i loro colori vivaci e le loro acrobazie aeree.

Tuttavia, dietro la loro apparenza innocua, si cela una minaccia per la fauna locale. Il fenomeno ha avuto inizio circa 35 anni fa, quando alcuni esemplari fuggirono da una gabbia a Budrio, vicino a Bologna. Da quel momento, i parrocchetti si sono acclimatati al clima italiano e hanno cominciato a riprodursi, formando colonie numerose.

Oggi, si stima che ci siano tra i 2000 e i 3000 esemplari solo a Bologna, secondo quanto riportato da Repubblica. I parrocchetti dal collare sono una specie aliena invasiva, scientificamente nota come Psittacula krameri. La loro capacità di adattarsi a nuove condizioni climatiche, inclusi i freddi inverni italiani, e la mancanza di predatori naturali significativi hanno permesso a questi pappagalli di prosperare. Non solo riescono a sopravvivere, ma anche a nutrirsi con facilità delle piante da frutto presenti in città, mettendo a rischio la flora locale.

Perché il loro impatto è così devastante sulla fauna autoctona

L’impatto sulla fauna autoctona è particolarmente preoccupante. Specie come i merli e le cince stanno subendo le conseguenze dell’invasione dei parrocchetti, che competono aggressivamente per il cibo e i siti di nidificazione. I parrocchetti, infatti, agiscono spesso in gruppi, dimostrando comportamenti territoriali e aggressivi che li avvantaggiano sugli uccelli nativi, costretti a cedere il passo a questi nuovi arrivati.

L’invasione dei parrocchetti a Bologna non è un caso isolato. Il riscaldamento globale e il cambiamento climatico stanno favorendo l’espansione di molte specie esotiche in Italia, con effetti negativi sulla biodiversità locale. Insetti, creature marine, piccoli mammiferi e altri volatili invasivi stanno modificando gli ecosistemi, spesso in modo irreversibile.

Per contrastare questo fenomeno, è essenziale aumentare la consapevolezza pubblica sull’importanza di proteggere gli ecosistemi locali e prevenire l’introduzione di specie aliene. Sensibilizzare le persone sui rischi legati al commercio e alla detenzione di specie esotiche è un passo fondamentale per preservare la biodiversità del nostro pianeta.

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