Questo piccolo abitante del mare sembra sushi pronto per essere servito

Un curioso abitante del mare ha trovato casa nell'Acquario di Fukushima, attirando moltissimi turisti per il suo curioso aspetto

Un curioso abitante del mare ha trovato casa nell’Acquario di Fukushima, in Giappone, attirando moltissimi turisti con il suo aspetto così simile a quello di un nigiri

Non si tratta di un fotomontaggio né di un’immagine ritoccata: questo piccolo parassita del mare, in mostra in un acquario giapponese, è una creatura vera – e in tutto e per tutto simile al sushi. Si tratta di uno dei più famosi residenti dell’Acquario di Fukushima, nell’est del Giappone. In un post su Twitter, lo staff dell’acquario ha condiviso qualche foto del piccolo animale, appartenente alla famiglia degli isopodi (crostacei caratterizzati da un lungo esoscheletro appiattito, molto diffusi in mare): a questa famiglia appartengono più di 10.000 specie diverse, che si differenziano molto fra loro per dimensioni, colore e tipo di alimentazione.

Il parassita a forma di nigiri appartiene alla specie Rocinela, che include più di 40 esemplari diversi. Mentre la maggior parte degli isopodi si nutre di carcasse di animali morti, gli isopodi della specie Rocinela preferiscono agire da parassiti e trovare ‘casa’ negli organi interni di altre creature marine. La maggior parte dei membri di questa specie appare con un triste colorito marroncino – ecco perché l’esemplare dell’acquario desta particolare curiosità.

La creatura è stata catturata a una profondità di circa 1.200 metri, e misura solo 3 centimetri. I pescatori l’hanno scovata durante la loro attività ittica a largo della città di Rasau (in Hokkaido, una delle isole più a nord del Giappone) e hanno pensato bene di consegnarla all’acquario anziché lasciarla libera in natura, come dovrebbe essere: malgrado la simpatia suscitata da queste immagini, infatti, la vita nelle gabbie (o nelle vasche, come in questo caso) è sempre fonte di disagio e sofferenza per gli animali, che si vedono privati della loro libertà.

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Fonte: Twitter

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