La Cina non rimborserà più farmaci a base di pangolino usati nella medicina tradizionale

Le medicine a base di squame di pangolino non saranno più coperte dal sistema sanitario cinese. Ad annunciarlo è il governo di Pechino, una bel passo in avanti per disincentivare l’uso di questo mammifero che è l’animale più cacciato e contrabbandato al mondo.

Le medicine a base di squame di pangolino non saranno più coperte dal sistema sanitario cinese. Ad annunciarlo è il governo di Pechino, una bel passo in avanti per disincentivare l’uso di questo mammifero che è l’animale più cacciato e contrabbandato al mondo.

È a rischio estinzione il pangolino, unico mammifero ricoperto di squame, sia per colpa della caccia che della perdita di habitat. Basti pensare che solo in Cina ci sono più di 200 case farmaceutiche che utilizzano le squame di pangolino per la produzione di medicinali.

Ad oggi però, non esiste alcun fondamento scientifico che attesti che le squame abbiano proprietà curativa, eppure nonostante questo e nonostante leggi internazionali, il traffico è elevato. A rischio ci sono tutte le 8 specie di pangolino: da quello a coda lunga fino a quello gigante.

Le scaglie vengono utilizzate in oltre 60 farmaci secondo la China Biodiversity and Green Development Foundation, come deterrente contro i problemi di circolazione e difficoltà di allattamento, della funzione renale, curare l’asma e migliorare i segni della psoriasi.

Ricordiamo che ad aprile scorso, quattordici tonnellate di squame di pangolino erano state sequestrate a Singapore, in quello che era stato definito come il più grande sequestro di questo piccolo formichiere, vittima appunto del contrabbando per via della sua carne e delle squame usate nella medicina tradizionale asiatica.Nonostante le leggi internazionali proibiscano il traffico di tutte le specie di pangolino, i continui sequestri mostrano una realtà ben diverse.

Adesso l’annuncio del governo cinese elimina questi prodotti dalla lista dei rimborsi, così come quelli a base di cavallucci marini o tartarughe.

Purtroppo però non parliamo di messa al bando, ma solo di mancato rimborso, è pur sempre un passo in avanti soprattutto perché di recente anche l’opinione pubblica non sembra più gradire questi tipi di farmaci legati alla medicina tradizionale. La legge entrerà in vigore a gennaio 2020.

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Dominella Trunfio

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