Così gli animali degli zoo, senza visitatori, hanno cambiato le loro abitudini durante la pandemia, lo studio che fa riflettere

Che effetti ha avuto la pandemia di Covid-19 sugli animali rinchiusi negli zoo? Uno studio condotto in UK ha indagato sul comportamento dei primati prima e dopo la chiusura degli zoo. Questi sono i dati raccolti

Nessuno dimenticherà facilmente la pandemia di Coronavirus e come il mondo intero, chi più e chi meno, ha dovuto fare i conti con l’emergenza. Attività chiuse, obbligo di quarantena, limitazioni su limitazioni.

Gli animali rinchiusi negli zoo conoscono questa condizioni, vivendo a vita imprigionati in gabbie e recinti. Per loro la quarantena non ha scadenza, ma l’epidemia di Covid-19 ha avuto un impatto anche sulle loro abitudini.

A rivelarlo è uno studio scientifico apparso sulla rivista Animals e condotto nel Regno Unito. I ricercatori di diversi atenei inglesi hanno voluto indagare sugli effetti della pandemia – in termini di chiusura dello zoo e assenza dei visitatori – sul comportamento e sul loro benessere fisiologico dei primati.

Nello studio sono stati coinvolti bonobo, scimpanzé, gorilla di pianura occidentale e babbuini olivastri del Twycross Zoo e del Knowsley Safari. Gli studiosi hanno osservato il comportamento degli animali dopo la chiusura delle strutture, confrontandolo con i dati il loro possesso.

Si è proceduto classificando la presenza dei visitatori dello zoo e la loro assenza come positiva, negativa o neutra a seconda se gli animali percepissero i visitatori come uno stimo arricchente, un fattore di stress o mostrassero indifferenza.

I due zoo sono stati chiusi temporaneamente da marzo a giugno 2020, per poi serrare nuovamente i cancelli a dicembre dello stesso anno. Il materiale raccolto ha dimostrato che sulla base delle interazioni con il pubblico le abitudini degli animali erano cambiate. Ciò variava inoltre da specie a specie.

Quando lo zoo era aperto al pubblico, i bonobo hanno trascorso, ad esempio, meno tempo in solitaria. Gli scimpanzé si sono dedicati maggiormente all’arricchimento e hanno mangiato in quantità superiori piuttosto che nei periodi in cui lo zoo era deserto.

panoramica del comportamento degli scimpanzé @Animals

I gorilla, invece, hanno riposato molto di meno probabilmente perché disturbati dai visitatori mentre comportamenti di dominanza meno accentuati sono stati riscontrati nei babbuini olivastri nei periodi di chiusura del safari.

panoramica del comportamento dei gorilla @Animals

I ricercatori hanno provato a interpretare questi risultati e capire se possano avere una lettura positiva o negativa. Come riportato nello studio, i dati “hanno evidenziato la complessità della relazione tra visitatori dello zoo e primati non umani ospitati nello zoo”.

Gli esperti sono del parere che se da un lato la presenza dei visitatori possa essere uno stimolo interessante per primati, dall’altro alcune reazioni ritenute all’apparenza positive potrebbero essere indice di stress.

È stato suggerito che un aumento dei comportamenti affiliativi in ​​presenza di visitatori possa fornire rassicurazione nei primati, poiché questi comportamenti vengono utilizzati per alleviare lo stress indotto dai visitatori” scrivono i ricercatori.

Per quanto le evidenze siano comunque limitate e si debba tener conto delle differenze tra i singoli animali, il lavoro dimostra quanto sia complesso interpretare le risposte per migliorare il benessere degli animali negli zoo.

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Fonte: Animals

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