Fino a ieri il panda gigante era ‘minacciato’, ora è ‘vulnerabile’, ma va comunque protetto. Lo rende noto il Wwf che da decenni ha fatto del panda il proprio simbolo. Il panda è ancora a rischio e purtroppo nel frattempo ci troviamo di fronte a un vero e proprio allarme primati, con gorilla e orango a un passo dall’estinzione.
Fino a ieri il panda gigante era ‘minacciato’, ora è ‘vulnerabile’, ma va comunque protetto. Lo rende noto il Wwf che da decenni ha fatto del panda il proprio simbolo. Il panda è ancora a rischio e purtroppo nel frattempo ci troviamo di fronte a un vero e proprio allarme primati, con gorilla e orango a un passo dall’estinzione.
È vero che la collocazione del panda gigante nella lista delle specie a rischio di estinzione è scesa di un gradino ma ciò non significa che il panda sia davvero salvo. La buona notizia in ogni caso è che il giusto approccio nella protezione degli animali aiuta realmente a proteggerli.
L’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) ha annunciato il cambiamento positivo per il panda gigante nella Red List degli animali minacciati che hanno bisogno di protezione. Nel decennio che va dal 2004 al 2014 la popolazione dei panda è cresciuta del 17%. Nel 2014 un censimento nazionale ha conteggiato 1864 panda giganti in Cina.
Ora sapere che il panda, se tutelato a dovere, potrà salvarsi dall’estinzione è un momento davvero importante per chi si occupa della conservazione degli animali, ma nello stesso tempo non bisognerà abbassare la guardia.
La crescita del numero degli esemplari di panda dimostra che quando la scienza e la politica collaborano al meglio con le popolazioni locali, allora la fauna selvatica può facilmente essere messa in salvo.
“Per oltre 50 anni il panda è stato l’icona globale delle specie in estinzione e il simbolo del WWF, Sapere che oggi il panda è un gradino più lontano dall’estinzione è, per chi come noi è impegnato ogni giorno nella conservazione attiva, una notizia straordinaria. Questo risultato dimostra che quando scienza e politica lavorano insieme, coinvolgendo le comunità locali, si possono ottenere risultati eccezionali nella conservazione delle biodiversità” – sottolinea Marco Lambertini, Direttore Generale del WWF Internazionale .
Il logo del panda fu disegnato nel 1961 dal naturalista e disegnatore inglese, sir Peter Scott. Vent’anni dopo, il WWF ha iniziato, prima organizzazione, a lavorare in Cina per la conservazione del panda, in collaborazione con il governo per promuovere l’istituzione delle riserve nelle zone ancora abitate dal famoso orsetto bianco e nero.
Da allora, il WWF si è quindi impegnato nello sviluppo di un network integrato di riserve naturali e nella creazione di corridoi naturali che consentano il collegamento tra le popolazioni isolate del panda. Questi sforzi hanno visto il numero di riserve del panda salire a 67, che ora proteggono quasi i due terzi della popolazione ancora presente di panda selvatici, e hanno contribuito a salvaguardare ampie fasce di foresta di bambù di montagna.
Queste foreste, oltre a essere fonte di alimentazione del panda ospitano innumerevoli altre specie e forniscono servizi naturali, come, ad esempio, lo stesso approvvigionamento idrico, per decine di milioni di persone che vivono lungo le valli dei fiumi, come ha spiegato il Wwf.
Purtroppo per quanto riguarda la Red List delle specie ad alto rischio di estinzione non mancano le cattive notizie: quattro specie di grandi scimmie su sei sono ora in pericolo di estinzione: il gorilla orientale che consta di due sottospecie, ha subìto un declino del 70% in vent’anni ed è passato da Endangered a Critically endangered: le due sottospecie in cui viene distinto sono il Gorilla di Grauer e il gorilla di montagna, che conta circa 880 individui.
Anche il gorilla occidentale, l’orango del Borneo e quello di Sumatra sono Critically endangered, vicine purtroppo all’estinzione, minacciate dal bracconaggio e della distruzione dell’habitat. Non se la passano bene nemmeno lo scimpanzé e il bonobo detto anche scimpanzè pigmeo, classificati come Endangered. Nel corso del congresso è stata lanciata l’iniziativa sulle Key Biodiversity Areas in cui il WWF è parte integrante.
Marta Albè
Fonte foto: WWF