Panda, le curiosità che forse non conosci su questi iconici (e adorabili) mammiferi

Il 16 marzo si celebra il Panda Day! Sicuri di sapere proprio tutto su questi irresistibili animali, simboli della fauna a rischio estinzione?

Sebbene non sia ampiamente riconosciuto a livello globale, il 16 marzo è contrassegnato dai devoti di questo animale come il Panda Day, una scusa abbastanza buona per festeggiare queste tenerissime creature! Simbolo del WWF dal 1961, anno in cui è stata fondata l’associazione, il panda gigante, originario della Cina, è famoso in tutto il mondo.

Ma quanto ne sai di questa adorabile creatura? Scopriamo qualcosa in più sul panda.

La scoperta del panda

Il panda è noto alla tradizione cinese fin dalle epoche più remote e grazie al suo innato carisma è sempre stato al centro di particolari attenzioni da parte del popolo cinese.

La scoperta di questo animale da parte del mondo occidentale risale al 1869, quando il gesuita naturalista francese, Padre Armando David, lo descrisse per la prima volta.

Un tempo il panda viveva in tutto il sud e l’est della Cina, oltre che nei vicini Myanmar e Vietnam settentrionale, ma l’espansione e lo sviluppo della popolazione umana lo hanno confinato nelle fitte foreste di bambù e di conifere dei rilievi montuosi della Cina Sud Occidentale, nelle provincia di Sichuan, Shan-si Gansu.

Una specie a rischio

Anche se dal 4 settembre 2016 l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) ha ufficializzato il suo passaggio in categoria Vulnerabile, il rischio di estinzione del panda è ancora alto: questo perché l’habitat di questi animali si sta comunque rimpicciolendo a causa della distruzione delle foreste, e diventa sempre più difficile trovare germogli di bambù per nutrirsi. Il panda gigante è in grave pericolo.

Le sue foreste in Cina diminuiscono di anno in anno a causa di un selvaggio e irresponsabile disboscamento e diventa quindi sempre più difficile per questo animale trovare germogli di bambù necessari al suo sostentamento.

La scarsità di cibo li spinge a spostarsi di continuo, ma in questo modo sono esposti al bracconaggio e ai mille pericoli dovuti alle infrastrutture costruite dall’uomo. Secondo l’ultimo censimento del WWF sono esattamente 1864 gli esemplari di panda rimasti.

“Per oltre 50 anni il panda è stata l’icona globale delle specie in estinzione e il simbolo del WWF – sottolinea Marco Lambertini, Direttore Generale del WWF Internazionale – . Sapere che oggi il panda è un gradino più lontano dall’estinzione è, per chi come noi è impegnato ogni giorno nella conservazione attiva, una notizia straordinaria. Questo risultato dimostra che quando scienza e politica lavorano insieme, coinvolgendo le comunità locali, si possono ottenere risultati eccezionali nella conservazione delle biodiversità”.

Abc del panda

Nome scientifico: Ailuropoda melanoleuca.
Caratteristiche fisiche: Il suo mantello è bianco e nero, inconfondibile.
Status di vulnerabilità I.U.C.N: Vulnerabile, categoria VU. Corporatura: peso fino a 125 kg, altezza 1,2 m-1,8 m

Quanto mangia?

Il panda mangia ogni giorno fino a 38kg di cibo, composto per il 95% da germogli e foglie di bambù.

Animale vegetariano?

Non del tutto, perché occasionalmente si ciba anche dei piccoli mammiferi che riesce a catturare.

Il falso pollice

Il panda gigante è dotato di un insolito palmo, fornito di un cosiddetto “falso pollice” e cinque dita; il “falso pollice” consente al panda di afferrare le canne di bambù, che porta quindi alla bocca e sbuccia con i denti per poi divorarne la polpa. Sembrerebbe, quindi, che il panda abbia sei dita, ma dal punto di vista anatomico quel “pollice” non rappresenta un dito.

Diffusione

Il panda vive in sei regioni montane della Cina sudoccidentale, in foreste rade di latifoglie e conifere con sottobosco ricco di bambù, prevalentemente ad altitudini comprese fra 1500 e 3000 metri

Il panda è aggressivo?

Ce ne siamo innamorate nel cartone animato Kung fu panda, ma questo animale è aggressivo? No, ma può diventarlo in caso di pericolo, soprattutto in presenza di cuccioli.

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Fonte: WWF

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