Il Palio di Siena si conclude con un ennesimo incidente. Due equidi si sono infortunati durante la corsa dello scorso 16 agosto. È ora di dire una volta per tutte basta a queste manifestazioni anacronistiche, rischiose per gli animali ma anche per le persone. Basta Palio di Siena e altri palii, basta quintane, basta sfruttamento
Con la corsa del 16 agosto in onore della Madonna Assunta si è concluso il secondo appuntamento del Palio di Siena, una manifestazione da sempre al centro delle polemiche. Anche in quest’ultimo evento, infatti, non sono mancati gli infortuni dei cavalli costretti a competere tra frustate, schiamazzi e applausi.
Stavolta è toccato ad Abbasantesa e Antine Day, due equidi entrambi di 7 anni allontanati dal palcoscenico senese e trasferiti in clinica veterinaria per gli accertamenti del caso e la valutazione delle loro condizioni di salute.
Nemmeno 10 giorni fa era successo esattamente lo stesso durante la Quintana di Ascoli Piceno. Un fantino e la sua cavalla Look Amazing sono stati vittime di un incidente. L’animale, sottoposto a controlli veterinari, è stato successivamente abbattuto.
Immediata la reazione da parte delle associazioni animaliste, che chiedono l’interruzione di palii, quintane e di tutte le manifestazioni che mettono in scena lo sfruttamento e la sofferenza degli animali per il divertimento umano.
Queste sono tradizioni anacronistiche in forte contrasto con il desiderio di garantire una maggiore tutela del benessere animale nel nostro Paese. Appuntamenti come il Palio di Siena risultano rischiosi per animali e persone e non dovrebbero continuare ad avere luogo.
La pista continua a mettere a rischio l’incolumità degli animali e degli stessi fantini, senza considerare l’ombra del doping che più di una volta si è allungata sulla gara – commenta il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto – nel 2018 la competizione causò la morte di Raol, cavallo simbolo delle vittime del Palio.
Nella corsa di agosto ha trionfato Zio Frac, un cavallo che già nel 2022 aveva stracciato gli avversari. Come? Con oltre 15 frustate in pochi secondi prima del fotofinish. E, come puntualizza l’Oipa, c’è anche qualcuno che vorrebbe che il Palio di Siena divenisse patrimonio UNESCO. Basta palii, basta quinate. È ora di voltare pagina.
La petizione e le alternative alla crudeltà
Per dire basta allo sfruttamento dei cavalli è stata lanciata anche una petizione (che potete firmare qui) dall’associazione “Rispetto per tutti gli animali ora”.
Il Palio di Siena, che viene organizzato da secoli, è un evento a cui i cittadini della toscana non vogliono rinunciare in quanto simbolo della loro identità. Ma il rispetto delle tradizioni non puà avere la meglio sul benessere animale, cambiare in meglio è possibile. Ne è una dimostrazione il caso del Bravìo delle Botti, che coinvolge le contrade di Montepulciano.
In passato il la manifestazione prevedeva una corsa di cavalli, ma nel 1974 il parroco, Don Marcello Del Balio, decise di trasformarla in un avvincente sfida con le botti del vino. In questo modo il divertimento e lo spettacolo sono assicurati comunque e non va in scena nessuna forma di crudeltà.
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Fonte: OIPA
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