Il tristissimo Orso Pizza andrà via dal centro commerciale cinese. Ma solo temporaneamente.
Orso Pizza lascerà il centro commerciale cinese. Una buona notizia? Certo, ma lascia comunque l’amaro in bocca perché dallo shopping center degli orrori, dove sono in bella mostra anche altri animali strappati dal loro habitat naturale, fanno sapere che – dell’orso polare più triste del mondo – si tratta solo di uno spostamento temporaneo.
Nessuna libertà, dunque, anche se alcune testate giornalistiche hanno diffuso questa (dis)informazione. Una doccia fredda e sembrano cadere nel vuoto i tanti appelli delle diverse associazioni.
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Pizza è un orso polare, un animale artico dunque, che con la Cina non ha nulla a che vedere. Lui è praticamente imprigionato nello zoo “più triste del mondo”, com’è stato denominato, che si trova a sua volta in un centro commerciale nella regione di Guangzhou, insieme ad altri animali come un beluga, un tricheco e un lupo. Tutto per una foto.
Quell’orso è stato ripreso più volte accasciato su un fianco nel suo piccolo recinto del Grandview Aquarium oppure in preda ad autentiche crisi di nervi, e da lì sono scaturite parecchie petizioni e appelli affinché non solo venga chiusa quella terribile esposizione ma anche perché i settori industriali e commerciali cinesi blocchino la crescente tendenza di mostrare gli animali in cattività presso i centri commerciali.
Ora, dal centro commerciale fanno sapere che quello spazio espositivo dovrà essere rinnovato (miglioreranno la gabbia???), per cui Pizza tornerà nel suo luogo natio, ma solo temporaneamente, come scrivono dal Grandview Mall Aquarium. E proprio quel “temporaneamente” agli animalisti non piace per niente.
“È una buona decisione, la decisione giusta per Pizza, ma non è la fine di questa triste storia – commenta Qin Xiaona, direttore dell’associazione Capital Animal Welfare. ‘temporaneamente’ non è abbastanza buono. Ora speriamo solo che il Grandview capisca una volta per tutte che solo spostare Pizza in modo permanente sia la strada più giusta”. E, ovvio, non ci si dimentica degli altri animali: “Vogliamo vedere l’acquario chiuso una volta per tutte”, dice Qin.
Pizza’s ‘home’ Grandview Aquarium on 6th Floor of Guangzhou Shopping Mall China. pic.twitter.com/Caf9PaMjl0
— zoo inspector (@zooinspectors) 13 novembre 2016
Nel mese di ottobre, la drammatica situazione di Pizza portò decine di gruppi di attivisti a scrivere una lettera aperta a Zhu Xiaodan, il governatore della provincia di Guangdong, chiedendo il rilascio. Ebbene signor Zhu, e nemmeno il suo ufficio, non ha risposto alla lettera. Il motivo? Interessi economici e l’idea di non voler ammettere che si tratta di un male bello e buono inferto ad animali che non c’entrano nulla.
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E il problema non è tanto e non solo di governatori di province o di proprietari di centri commerciali che non voglio aprire gli occhi, quanto, piuttosto, di quelle migliaia di persone che nel centro commerciale accorrono per vedere un povero animale in cattività. La notizia che si stava Pizza stava per essere spostato, per esempio, ha provocato un afflusso di visitatori inimmaginabile presso l’acquario e, per salutare la sua assenza temporanea, il centro commerciale ha anche organizzato un “evento speciale” seguitissimo.
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Germana Carillo