Non chiamatelo solo orso. M49, diventato ormai per tutti Papillon, è entrato nel nostro cuore. La sua storia è simbolo di libertà
Non chiamatelo solo orso e neanche ribelle. M49, diventato ormai per tutti Papillon, è entrato nel nostro cuore. La sua storia è simbolo di una natura sempre più soggiogata dall’uomo che ruba spazi, distrugge habitat e si sente minacciato da un animale che in fondo, ha un’unica colpa, quella di essere un orso. E in Trentino, loro ci sono sempre stati.
Ieri vi abbiamo dato l’ennesima notizia della sua cattura. Siamo già alla terza. Papillon è stato sedato, chiuso nel tubo e riportato al centro Casteller, dove ad aspettarlo c’erano recinti e detenzione. Quel recinto da cui è evaso già due volte, quel ‘campo di concentramento’ che al grande orso bruno va stretto. Perché lui sogna e vuole la libertà.
Vuole cacciare, nutrirsi di ciò che trova, dormire sotto un albero. E lo vuole fare senza costrizioni, senza presenze scomode, senza che nessuno decida per lui ciò che è giusto o sbagliato. L’orso sta bene, pesa 182 chili, 40 in meno rispetto a un mese e mezzo fa quando si era sfilato il radiocollare.
Un destino strano il suo, con la presenza dell’uomo sempre lì, costante, ingombrante. Arrivato dalle amate foreste slovene che era ancora un cucciolo per ripristinare la specie in Trentino, adesso improvvisamente, secondo il presidente Fugatti è un pericolo da risolvere al più presto e in maniera del tutto assurda, che non tiene conto del benessere animale.
Può la vita di un essere vivente essere messa al secondo piano rispetto al turismo, al business, all’economia? L’essere umano si erge a razza dominante a danno come sempre di ciò che ci circonda.
L’orso fa l’orso e non possiamo indignarci perché è ribelle, perché caccia, perché è famelico e sbrana le pecore. Come possiamo pretendere che si uniformi (lui come il resto degli animali) alle nostre abitudini, ai nostri stili di vita, ai nostri equilibri? Papillon va accettato per quello che è.
Non è un eroe, è solo un orso e si fa portavoce inconsapevole di tutti quegli animali che vogliono solo la libertà.
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