Sulla sua testa pende ancora l’ordinanza che prevede non solo la cattura, ma anche l'autorizzazione a procedere all'abbattimento "in caso di pericolo"
L’orso M49 si è svegliato e riparte la caccia. Era stato catturato l’estate scorsa, ma era riuscito a scappare dal recinto elettrificato in cui era rinchiuso.
A suo favore era intervenuto anche il ministro dell’Ambiente Sergio Costa, entrando nel cuore di tutti gli Italiani, che hanno fatto il tifo per la sua salvezza. Ora “Papillon”, questo l’affettuoso nome che gli è stato dato, ha finito il suo letargo ed è stato già avvistato lunedì scorso, in Val di Fiemme.
Il plentigrado sarebbe in transitato in direzione di Carano e Daiano. Sulla sua testa pende ancora l’ordinanza del presidente della Provincia emessa lo scorso anno, tutt’ora valida.
Emesso lo scorso Luglio, il provvedimento prevede non solo la cattura, ma anche l’autorizzazione a procedere all’abbattimento “in caso di pericolo”:
“RICHIAMA E CONFERMA l’ordinanza n. 415057 del giorno 1 luglio 2019, onde evitare il ripetersi di situazioni di pericolo per l’incolumità e la sicurezza pubblica; E ORDINA al medesimo personale, ad integrazione della citata ordinanza n. 415057, qualora si verifichino situazioni che, in relazione al comportamento assunto da M49, possano determinare ulteriore pericolo grave ed imminente per l’incolumità di terzi o degli stessi operatori del Corpo Forestale trentino, di procedere all’abbattimento dell’animale”.
In molti continuano a fare il tifo per l’orso ribelle. L’Abruzzo si era addirittutra offerto per ospitarlo.
“Molti di voi mi hanno chiesto di accogliere l’invito dell’Abruzzo ad ospitare Papillon – aveva spiegato Costa -. Nel ringraziare gli amministratori che hanno proposto questa soluzione, dimostrando un’enorme sensibilità sul tema, voglio precisare che non ritengo opportuno che un orso trentino venga trasferito in Abruzzo, dove questa specie non esiste in natura.
Come molti di voi sanno, Papillon potrebbe mettere a rischio la già rara popolazione di orso marsicano che, purtroppo, presente in un numero limitato di esemplari, è in via di estinzione e, giustamente, estremamente tutelato. Ringrazio davvero tanto la comunità abruzzese, ma purtroppo non è una soluzione praticabile”.
Nessuno tocchi Papillon!
Fonti: Agenzia giornalistica Opinioni, L’Adige
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