Siamo alle solite: invadiamo habitat, aumentano conflitti con gli animali e uccidiamo per proteggerci. Entro il 30 settembre 222 orsi bruni saranno abbattuti in Slovenia per fronteggiare il presunto pericolo per gli esseri umani. L’associazione Alpe Adria Green ha perso una battaglia legale iniziata a febbraio
Niente da fare per 222 orsi bruni in Slovenia: saranno abbattuti entro il 30 settembre “a causa dell’aumento del numero di conflitti uomo-orso”. Ma davvero non c’era un’altra soluzione, nemmeno stavolta, se non ucciderli?
L’associazione Alpe Adria Green ha perso una battaglia legale iniziata a febbraio, quando il Ministero dell’Ambiente sloveno aveva emesso una triste sentenza di condanna a morte per 222 orsi bruni la cui popolazione è dunque destinata a scendere dai 1000 a 800 individui circa.
A marzo il tribunale amministrativo aveva negato al ministero dell’Ambiente l’autorizzazione operativa in attesa di decisione definitiva, ovvero fino alla fine del contenzioso amministrativo avviato dall’Alpe Adria Green. E qualche speranza di salvare la vita agli orsi si era riaccesa.
Ma purtroppo niente da fare
In conformità con la legislazione internazionale e slovena, l’uccisione degli orsi è consentita solo se si dimostra che tali individui hanno attaccato gli esseri umani e che quindi rappresentano una minaccia per proprietà o persone.
Secondo le autorità slovena siamo in questo caso: gli orsi sono un pericolo e quindi vanno abbattuti. Secondo quanto riportato dai portali locali, il tribunale ha infatti ritenuto che il permesso fosse corretto e giustificato. La corte, in particolare, ha ascoltato il professore della Facoltà di Biotecnologie dell’Università di Lubiana Klemna Jerina e Tomaž Skrbinšek della stessa facoltà, i quali hanno entrambi partecipato alla preparazione della perizia in parte alla base del permesso rilasciato.
Si stima che, a sentenza eseguita, la popolazione di orsi bruni in Slovenia passerà da 1.000 orsi a 800 circa e la corte ha stabilito, sulla base delle prove presentate, che questa riduzione non danneggerà il mantenimento di uno stato favorevole di conservazione della sua popolazione in Slovenia.
Tenuto conto delle spiegazioni dei testimoni ascoltati e delle conclusioni dell’articolo peritale, il tribunale anche “non ha potuto seguire” l’affermazione secondo cui l’interesse a tutelare la salute delle persone può essere raggiunto con fucilate individuali.
Il governo sloveno ha inoltre precisato l’autorizzazione all’abbattimento è stata rilasciata sulla base della disciplina sulle specie animali selvatiche protette e che l’area di rimozione è stata individuata tenendo conto della perizia di esperti della Facoltà di Biotecnologie di Lubiana, dell’Istituto forestale della Slovenia e dell’Istituto per le foreste della Slovenia.
Ma davvero non c’era un’altra soluzione? Oppure questa era solo la più conveniente che non tiene nuovamente conto della vita di altre specie viventi?
Secondo Alpe Adria Green e la società per i diritti degli animali AniMa, i giudici non hanno preso in considerazione i dati sul turismo venatorio e la promozione pubblica delle offerte culinarie di carne di orso.
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Fonte: Maribor24
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