La Provincia di Trento ha creato una nuova definizione per gli orsi, non più "specie protetta" ma "dannosa". E ne dispone l'abbattimento e la cattura. Cosa significa? Che di fatto si darebbe ai cacciatori, o a chi per loro, un nuovo bersaglio su cui scagliarsi, dimenticando tutto di un colpo dei finanziamenti pubblici che proprio Trento ha ricevuto per la reintroduzione di questi animali.
La Provincia di Trento ha creato una nuova definizione per gli orsi, non più “specie protetta” ma “dannosa”. E ne dispone l’abbattimento e la cattura. Cosa significa? Che di fatto si darebbe ai cacciatori, o a chi per loro, un nuovo bersaglio su cui scagliarsi, dimenticando tutto di un colpo dei finanziamenti pubblici che proprio Trento ha ricevuto per la reintroduzione di questi animali.
Gli ‘orsi dannosi’ in Trentino, infatti, potranno essere muniti di radiocollare, ma anche catturati o abbattuti, se non saranno efficaci le misure di prevenzione. È quanto dispone una delibera della Giunta della Provincia autonoma di Trento, che entra a fare parte del Piano d’azione interregionale per la gestione dell’orso bruno nelle Alpi centro-orientali (Pacobace).
“Siamo attenti – ha spiegato l’assessore Michele Dallapiccola – al turismo culturale e sportivo, ma anche agli aspetti naturalistici. Se da una parte il progetto di reintroduzione degli orsi ha rappresentato un’attrattiva, siamo anche consapevoli delle difficoltà che talvolta comporta per i danni al bestiame. Un lavoro approfondito di monitoraggio effettuato nel 2013 ci ha portati a formulare questa proposta“.
Per la Lav, però, la definizione di specie dannosa, che non esiste nel nostro ordinamento, è illegittima:
“Gli orsi non sono dannosi, fanno semplicemente gli orsi e hanno il diritto di vivere nel loro habitat, senza essere messi al patibolo per ignoranza o per discutibili interessi, così si calpesta la legge 157/92 e gli artt. 544 ter e bis del codice penale. Il Ministro dell’Ambiente Galletti respinga questa delibera scellerata!“.
L’associazione, ricordando che l’orso è una specie particolarmente protetta, annuncia ricorso e valuta l’opportunità di un esposto alla Corte dei Conti per la sospetta ‘malagestione’ dei cospicui fondi nazionali e UE destinati, negli anni, al Progetto di reintroduzione LIFE Ursus. Per la Lav si tratta di una delibera dannosa e contraria a qualsiasi legge, ma anche a qualsiasi ragionamento logico. Quanti orsi seguranno le sorti dello sfortunato M13?
Roberta Ragni
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