L’ornitorinco sarà reintrodotto nel più antico parco nazionale australiano dopo 50 anni

Il piccolo mammifero semi-acquatico potrebbe fare ritorno al Royal National Park di Sidney già dal prossimo anno

Il piccolo mammifero semi-acquatico, endemico delle regioni australiane, potrebbe fare ritorno al Royal National Park di Sidney già dal prossimo anno

Sono decenni che non si vedono ornitorinchi all’interno del Royal National Park, circa 20 miglia a sud di Sidney (Australia), ma questa situazione potrebbe presto cambiare grazie all’impegno del WWF, dell’Università di New South Wales e dello Zoo di Taronga.

Ricercatori e volontari stanno lavorando di concerto per creare, all’interno del parco, un habitat che sia il più possibile familiare e accogliente per questo piccolo mammifero – che ha bisogno di tane nascoste fra gli alberi e di specchi d’acqua profondi in cui nuotare. Se il programma procederà come previsto, entro la fine del prossimo anno verranno introdotti nel parco 10 esemplari di ornitorinco provenienti da altre comunità: questi saranno seguiti e monitorati per alcuni anni dagli scienziati, per verificare se saranno in grado di adattarsi al nuovo territorio.

Gli esperti sono ad ogni modo fiduciosi nella buona riuscita dell’impresa, poiché non si tratta del primo progetto di reintroduzione in natura di esemplari di ornitorinco: già in altre parti dell’Australia sono stati introdotti questi animali nell’ambiente naturale e, dopo alcuni anni dal loro inserimento, la nuova comunità ha iniziato a riprodursi deponendo le uova e generando piccoli.

L’ornitorinco (Ornithorhynchus anatinus) vive in ambienti semi-acquatici: ha un corpo longilineo e una lunga cosa piatta ricoperta da pelliccia idrorepellente di colore marrone-argenteo, che fornisce un eccellente isolamento termico. Si muove nell’acqua utilizzando le zampe e la coda come fossero pinne, ma è anche in grado di camminare sulla terraferma; la coda, inoltre, costituisce un’importante riserva di grasso per l’animale. Vive generalmente nelle foreste tropicali e si nutre perlopiù di piante e arbusti che crescono in prospicienza degli specchi d’acqua, occasionalmente di piccoli animali invertebrati.

(Leggi anche: L’ornitorinco è bioluminescente, la sua pelliccia si illumina di verde-blu sotto la luce UV. Lo studio)

Uno studio condotto lo scorso anno dai ricercatori dell’Università di New South Wales aveva purtroppo attestato il drammatico declino di uno degli animali simbolo dell’Australia. Fra le cause della riduzione del loro numero ci sono incendi, siccità e fenomeni climatici estremi dovuti al riscaldamento globale, ma anche la presenza di predatori (come volpi e gatti) che hanno fra le loro vittime preferite proprio gli ornitorinchi.

La presenza di ornitorinchi era attestata anche all’interno del Royal National Park, almeno fino agli anni ’80 del secolo scorso: le comunità presenti nel parco poi si sono estinte a causa di una serie ininterrotta di stagioni secche e della scarsa qualità dell’acqua dovuta alla vicinanza di una miniera di carbone che contaminava le falde. Decenni dopo, l’ornitorinco si trova a fronteggiare la minaccia di estinzione (è inserito fra le specie a rischio estinzione nella red list dell’IUCN) insieme ad altri simboli della natura australiana, come il koala e la Grande Barriera Corallina.

distribuzione degli ornitorinchi in Australia

Distribuzione degli ornitorinchi in Australia (@ Australian Museum)

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Fonte: Sidney Morning HeraldAustralian Museum

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