Rinchiuse in spazi angusti e senza possibilità di nuotare liberamente: 90 beluga e 11 orche sono detenute sulla costa orientale della Russia esattamente vicino la città di Nakhodka nel Pacifico. Le immagini drammatiche sono state realizzate con un drone
Rinchiuse in spazi angusti e senza possibilità di nuotare liberamente: 90 beluga e 11 orche sono detenute sulla costa orientale della Russia esattamente vicino la città di Nakhodka nel Pacifico. Le immagini drammatiche sono state realizzate con un drone.
Un vero e proprio carcere per i cetacei perché gli animali sono tenuti in piccoli recinti sovraffollati e poi da lì, secondo gli attivisti, vengono trasportati verso località sconosciute e vendute in parchi acquatici e acquari cinesi, violando di fatto le leggi sulla cattura degli animali marini.
Secondo la CBS News, alcuni animali sarebbero lì dal mese di luglio, privati della libertà e con un destino ignoto. In questo video si vede la gru che le solleva e le vasche di contenimento in cui saranno trasportate.
A testimonianza di questa pratica illegale ci sono i dati pubblicati dal quotidiano russo Novaya Gazetta secondo cui le quattro società che gestiscono queste prigioni tra il 2013 e il 2016, avrebbero esportato 13 orche in Cina. Un altro aspetto drammatico è che nella zona non possono accedervi né ambientalisti, né giornalisti e solo grazie all’aiuto di un drone si è riusciti a documentare questa barbara pratica.
E mentre si indaga per scoprire se siano stati catturati per scopi scientifici, gli attivisti sono sempre più preoccupati per il loro stato di salute. I cetacei sono tenuti in spazi che non superano i 9 metri per lato e i 4 metri di profondità.
Questo significa che appena l’oceano Pacifico diventerà ghiacciato rimarranno intrappolate e per respirare dovranno romperlo, ma in quelle condizioni sembra difficile che ci riescano. Greenpeace Russia parla di tortura e di pericolo di estinzione a lungo termine per questi giganti del mare.
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