Basta col commercio e la detenzione di scimmie e altri animali esotici in Italia: oggi entra ufficialmente in vigore il decreto che prevede lo stop all'importazione di specie selvatiche prelevate in natura. Un atto di civiltà atteso da troppo tempo
Svolta storica in Italia: da oggi diventa operativo il divieto di importare animali selvatici esotici catturati in natura, previsto dalla recente Legge 135. Ogni anno sono circa 5 milioni gli esemplari esotici che entrano nelle case degli italiani, ma d’ora in poi riceveranno la tutela che meritano, e per cui da tempo si battevano le associazioni animaliste del nostro Paese.
Sono così salvi ben un milione e duecentomila animali. Questo il numero di vite che ogni anno sono state prelevate a forza dalle foreste di Paesi tropicali così come da ambienti naturali africani, come il pipistrello della frutta, e portate contro la loro natura in Italia in gabbie, vaschette e teche per essere trasformati in innaturali animali cosiddetti da compagni. – commenta Gianluca Felicetti, Presidente della LAV, l’associazione che si è battuta negli scorsi mesi con la campagna chiamata #acasaloro –
È questa la prima concreta applicazione di un altro nostro recente traguardo, l’integrazione della Costituzione con i principi fondamentali della tutela della biodiversità, degli ecosistemi e degli animali, peraltro a protezione della salute pubblica contro la diffusione di virus zoonotici pericolosissimi.
L’Italia è il quinto Paese europeo – dopo Olanda, Cipro, Lussemburgo e Belgio – a rendere operative restrizioni che riguardano le specie esotiche, mentre la Francia e la Slovenia seguiranno l’esempio il prossimo anno.
Le eccezioni previste dal decreto
L’atteso Decreto, da poco pubblicato in Gazzetta Ufficiale, prevede però una “lista positiva” delle specie esotiche che potranno ancora essere commerciate nel nostro Paese, sulla base delle indicazioni scientifiche dell’Ispra (l’Istituto Superiore per la Protezione Ambientale).
Questo provvedimento ha evitato così, come previsto dal Consiglio dei Ministri nel luglio scorso, un infinito elenco di eccezioni per il divieto
che avrebbe compreso, fra le altre, tutte le specie di pesci, anfibi e rettili, ovvero del 95% delle specie fino a ieri ingabbiate in natura per negozi e commercianti italiani commenta la Lav
La lista positiva include nello specifico sei specie di pesci. Ecco di quali si tratta:
Certamente il senso di questa nuova normativa, che incoraggerà l’emanazione di un Regolamento europeo, è anche culturale ed educativo per scoraggiare la prigionia di animali che non sono domestici e quindi, appunto, non dovrebbero stare nelle case
conclude la LAV.
Per consultare invece la “lista negativa” degli animali di cui sarà vietata la riproduzione e la detenzione anche se nate in cattività occorrerà attendere marzo del 2023.
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Fonti: Gazzetta Ufficiale/LAV
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