Immagini eloquenti e shoccanti. Sono quelle che documentano, grazie a un video girato da un passante, il goffo tentativo da parte di un uomo, presumibilmente abilitato dal Comune, di spingere una nutria dentro l'apposita gabbia-trappola. Ma la cattura dell'animale, che venerdì scorso era apparso improvvisamente a Cremona, nei pressi del consultorio familiare dell'Asl, non riesce e il volontario la abbatte con una badilata.
Immagini eloquenti e shoccanti. Sono quelle che documentano, grazie a un video girato da un passante, il goffo tentativo da parte di un uomo, presumibilmente abilitato dal Comune, di spingere una nutria dentro l’apposita gabbia-trappola. Ma la cattura dell’animale, che venerdì scorso era apparso improvvisamente a Cremona, nei pressi del consultorio familiare dell’Asl, non riesce e il volontario la abbatte con una badilata.
Il folle gesto ha scatenato l’indignazione di tantissime persone che stanno scrivendo al Comune per protestare e una denuncia alla Procura della Repubblica da parte della Lav, che vuole giustizia per il povero animale e chiede che l’aguzzino paghi per questa azione così violenta. La cattura, spiega la Lav, ha causato “la reazione dell’animale che, non essendo un predatore, non ha fatto altro che fuggire di corsa senza manifestare alcun comportamento aggressivo ma semplicemente di paura. Dopo un breve inseguimento, l’animale è però stato raggiunto e brutalmente colpito a badilate, sino alla morte“. Il tutto è avvenuto davanti agli occhi di alcuni agenti della Polizia Locale.
“Due agenti della Polizia municipale hanno assistito alla cattura ma il nostro intervento è stato solo di supporto. Ad aver messo in atto la cattura è stato uno dei volontari formati dalla Provincia“, ha spiegato Fabio Germanà Ballarino, comandante della Polizia Municipale di Cremona, aggiungendo che ora sarà necessario capire se l’animale poteva essere, in quel momento, pericoloso per i cittadini. La presenza della nutria in pianura padana, che costituisce un problema per i danni arrecati alle colture agricole e per la minaccia che essa rappresenta al sistema di difesa idraulica, ha comportato solo lo scorso anno, in provincia di Cremona, la cattura e la soppressione di circa 77mila esemplari.
Alcune regioni come la Lombardia (l.r.20/2002) promuovono delle azioni volte al controllo numerico delle popolazioni di nutrie. “Tali controlli, purtroppo, – dice la Lav- sono effettuati con metodi cruenti da cacciatori e proprietari di fondi agricoli autorizzati, e soprattutto senza il dovuto controllo che tali operazioni dovrebbero prevedere“. Invece, è necessario ricordare, continua la Lav, “che la nutria è un animale appartenente alla cosiddetta “fauna selvatica” e pertanto tutelato sia dalla normativa speciale L.157/1992 che dalla normativa che sanziona comportamenti criminosi nei confronti degli animali L.189/2004. Ferire o peggio ancora uccidere un animale selvatico, al di fuori delle disposizioni speciali determinate dal legislatore, è evidentemente un crimine sanzionato penalmente ai sensi degli articoli 544-bis e 544-ter del Codice Penale con pene che arrivano sino a 2 anni di reclusione“.
Anche perché esistono alternative meno invasive nei confronti di questo animale assolutamente innocuo, che si ciba unicamente di vegetali e che, nonostante la forma allungata e squamosa della sua coda rimandi nell’immaginario collettivo ai ratti, ha davvero poco in comune con questi roditori. Un esempio fra tanti è il comune di Buccinasco, nel milanese, dove da qualche anno si sta attuando un’azione di sterilizzazione chirurgica delle femmine di nutria. L’operazione è ambiziosa, ma i risultati sono incoraggianti e dovrebbero essere di esempio per tutti i comuni colpiti dallo stesso disagio.