il governo della Nuova Zelanda ha detto stop alle esportazioni di bovini dopo la tragedia che ha coinvolto il mercantile Gulf Livestock 1
Stop alle esportazioni di animali vivi. All’indomani del terribile incidente che, secondo le prime ricostruzioni, ha provocato la morte di 42 persone e circa 6000 mucche a bordo della Gulf Livestock 1, il governo della Nuova Zelanda ha detto stop alle esportazioni di bovini.
A bordo della nave partita da Napier, in Nuova Zelanda, il 14 agosto, e diretta a Tangshan, in Cina, c’erano 43 marinai e circa 6000 bovini. Al momento si registra un solo superstite. La nave si è ribaltata e poi è affondata a causa del tifone Maysak, molto probabilmente trascinando con se vite umane e animali. Il suo arrivo a destinazione era previsto per oggi ma purtroppo come sappiamo, il mercantile si è fermato al largo delle coste del Giappone.
Purtroppo, oltre ai 42 marinai, di cui 38 filippini, due australiani e due neozelandesi, hanno perso la vita anche 5867 mucche. Sebbene la Nuova Zelanda non esporti bestiame per la macellazione dal 2016, gli animali vengono venduti all’estero per la riproduzione.
Ma all’indomani della tragedia, il Ministero delle industrie primarie (MPI) della Nuova Zelanda, che si occupa delle esportazioni, ha detto di aver
“temporaneamente sospeso l’esame delle domande di esportazione di bestiame bovino dopo che la nave che trasportava stock dalla Nuova Zelanda alla Cina è scomparsa al largo delle coste del Giappone. MPI vuole capire cosa sia successo durante la navigazione della Gulf Livestock 1. “
Secondo quanto riporta il quotidiano inglese The Guardian, un portavoce dell’MPI ha negato che ci fossero bovini gravidi a bordo.
Dal 2016, l’esportazione di bestiame (pecore, bovini, cervi e capre) per la macellazione è vietata dal paese:
“Ai sensi del Regolamento 2016 sul benessere degli animali (esportazione di bestiame da macello), nessun animale vivo può essere esportato per la macellazione senza la previa approvazione del direttore generale del ministero delle industrie primarie (MPI). L’approvazione può essere concessa solo se il direttore generale ritiene che i rischi possano essere adeguatamente gestiti”.
Inoltre, gli esportatori sono tenuti a fornire una dichiarazione sullo scopo dell’esportazione di bestiame.
Le navi per il bestiame sono spesso di proprietà e gestite da società diverse e i cambi di nome sono comuni. La Gulf Livestock 1, precedentemente denominata Rahmeh, Cetus J, Dana Hollandia e Maersk Waterford, è attualmente gestita da una società tedesca, la MC-Schiffahrt che sul proprio sito web ha pubblicato un messaggio di cordoglio:
“Con grande rammarico dobbiamo annunciare che il 2 settembre abbiamo perso il contatto con una delle navi sotto la nostra gestione tecnica, la MV “Gulf Livestock 1″, essendo in viaggio dalla Nuova Zelanda alla Cina e avendo attraversato il tifone Maysak nel mare cinese. Da allora il contatto con la nave è andato perso ed è stato ricevuto un segnale di soccorso. L’MRCC giapponese ha schierato squadre SAR e speriamo che la ricerca porti presto risultati positivi. Le autorità competenti sono state informate di conseguenza. I nostri pensieri sono con il nostro equipaggio e le loro famiglie”.
Non si sa ancora se gli animali a bordo fossero destinati al macello oppure alla riproduzione ma purtroppo ciò non ne cambierà le sorti oggi.
Fonti di riferimento: MPI, Mc-schiffahrt,
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