La nuova tecnologia SharkGuard che consente di ridurre la cattura accidentale di squali in via d’estinzione durante la pesca funziona davvero come dimostra uno studio appena pubblicato
La pesca intensiva rappresenta una grave minaccia per le specie animali a rischio di estinzione. Si stima infatti che ogni anno oltre 100 milioni di squali vengano catturati proprio a causa di questo tipo di attività.
Da qui nasce l’esigenza di modificare il modus operandi per salvaguardare queste specie in via d’estinzione.
Un nuovo studio, pubblicato proprio in questi giorni sulla rivista Current Biology, ci racconta di una nuova tecnologia che prende il nome di SharkGuard. Si tratta di un sistema che consente di praticare la pesca con attrezzature specifiche come il palagaro (attrezzo di pesca professionale costituito da una lunga lenza di grosso diametro con inseriti, ad intervalli regolari, spezzoni di lenza più sottile con ognuno un amo) riducendo però la cattura accidentale di squali e altre specie in via d’estinzione.
La tecnologia SharkGuard si serve di un piccolo campo elettrico pulsante localizzato attorno ad un amo, la cui presenza viene percepita dagli squali tramite i loro elettrorecettori. Questo li terrebbe lontani, scongiurando così il rischio di un’eventuale cattura.
Per testare la nuova tecnologia i ricercatori hanno condotto numerosi esperimenti tra luglio e agosto 2021 nel Sud della Francia. I pescherecci coinvolti nell’iniziativa hanno utilizzato oltre 18.000 ami, tra quelli convenzionali e quelli con tecnologia SharkGuard: i risultati dimostrano che l’utilizzo di questi ultimi ha ridotto drasticamente la cattura di squali.
Pur essendo estremamente innovativa, questa tecnologia presenta alcune limitazioni: prima fra tutte si tratta di un dispositivo che necessita di un cambio batteria frequente. Tuttavia i ricercatori stanno lavorando per migliorare questo aspetto, e per limitarne i costi, al fine di estendere l’utilizzo di ami SharkGuard ad intere attività di pesca.
Si prevede infatti che un set di dispositivi SharkGuard caricati ad induzione con 2000 ami costerebbe circa 20.000 dollari, e la batteria durerebbe tra i 3 e i 5 anni, un costo moderato se si pensa invece al dispendio economico causato da fenomeni di pesca intensiva, nonché al forte impatto che questo ha sull’ambiente.
Fonte: Current Biology
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