Scoperta una nuova specie di scimmia nelle foreste di montagna nel nord dell’isola di Sumatra, in Indonesia.
Orango di Tapanuli (o Pongo tapanuliensis): così si chiama la nuova specie di scimmia scoperta nelle foreste di montagna nel nord dell’isola di Sumatra, in Indonesia. Si tratterebbe di una popolazione di non più di 800 individui, tanto che già è certo sia la specie di grande scimmia più minacciata di tutto il pianeta.
Un team internazionale di scienziati ha descritto nella rivista Current Biology la nuova specie, endemica della regione di Tapanuli nel Nord di Sumatra e che vive soltanto in circa 1.100 chilometri quadrati di foresta di montagna nell’area di Batang Toru.
È stata questa una scoperta avvenuta scientificamente nel 1997, ma solo nel 2005, grazie al programma per la conservazione degli oranghi di Sumatra (SOCP) insieme a università, autorità indonesiane e alcune organizzazioni non governative, si è deciso di intensificare la ricerca proprio nell’area di Batang Toru. Nel 2006 è stata così creata una stazione di ricerca dove è stato sono cominciate indagini più approfondite sull’ecologia comportamentale e la genetica degli oranghi di quei territori.
In seguito, solo nel 2013, quando è stato recuperato lo scheletro di un orango maschio adulto ucciso in un conflitto con l’uomo, i ricercatori sono riusciti a dimostrare l’unicità della popolazione di Batang Toru. E non solo: per stabilire se questi oranghi fossero effettivamente una specie diversa, è stato realizzato il più grande studio genomico mai realizzato su una popolazione di oranghi selvatici, reso possibile dall’analisi dei dati raccolti per decenni nella maggior parte dei siti in cui vengono studiate queste grandi scimmie.
“Per parecchio tempo abbiamo lavorato su dati genomici per studiare la struttura genetica e la storia evolutiva di tutte le popolazioni di oranghi esistenti – affermano i dottori Maja Mattle-Greminger e Alexander Nater, responsabili delle analisi genomiche dell’Università di Zurigo. Nonostante le specie di oranghi attualmente classificate siano solo due, noi abbiamo individuato nei geni degli oranghi tre linee evolutive molto antiche e ben distinte. Quando abbiamo capito che gli oranghi di Batang Toru sono morfologicamente diversi da tutti gli altri oranghi, i pezzi del puzzle si sono messi a posto”.
“La terza e più antica linea evolutiva del genere Pongo si trova effettivamente negli oranghi di Batang Toru, che sembrano essere i discendenti diretti della prima popolazione di oranghi di Sumatra nell’arcipelago della Sonda”, aggiunge Michael Krützen dell’Università di Zurigo e responsabile dello studio.
Ulteriori ricerche, basate anche sull’utilizzo di modelli computerizzati, eseguite dal dottor Nater, hanno permesso di ricostruire la storia degli oranghi, rivelando che la popolazione di Batang Toru si sia isolata da tutte le altre popolazioni di oranghi da almeno 10-20mila anni. Dopodiché non si sarebbe più avuto lo scambio genetico con le altre popolazioni del Nord.
Una popolazione a rischio estinzione
Ebbene sì, perché nell’ecosistema di Batang Toru non sopravvivrebbero più di 800 oranghi e con solo 800 individui, gli oranghi di Tapanuli sono la specie di grande scimmie a maggior rischio estinzione.
È per questo motivo che gli studiosi ritengono necessario dover lavorare in stretta collaborazione con tutti gli esperti del mondo scientifico, le organizzazione di conservazione, come il WWF, le aziende e i governi.
L’area di Batang Toru è proprio una delle priorità di conservazione del WWF Indonesia che da anni si batte per proteggerla dagli interessi di sviluppo e sfruttamento. Le foreste di Batang Toru sono infatti sottoposte a forti pressioni antropiche dovute alla deforestazione per l’estrazione di minerali, alla costruzione di dighe idroelettriche, alla caccia e comunque alla penetrazione umana nella foresta vergine.
“Se non sosteniamo le azioni di conservazione già messe in campo anche dal WWF Indonesia per ridurre e fermare tutte le minacce che mettono a rischio il futuro degli ultimi tratti di foresta vergine – dicono gli scienziati – potremo, nell’arco della nostra vita, assistere alla scoperta e all’estinzione di una specie di grandi scimmie, straordinario patrimonio nostro e delle generazioni che verranno”.
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Scoperta e rischio estinzione della stessa specie e nello stesso tempo. Uno dei paradossi del 21° secolo cui davvero non vorremmo assistere
Germana Carillo
Foto: Sumatran Orangutan Conservation Programme / Batang Toru Project