Le farfalle monarca, tipiche del centro America, sventrano le larve della stessa specie e le ‘bevono’ ancora vive
Le farfalle monarca, tipiche del centro America, sventrano le larve della stessa specie e le ‘bevono’ ancora vive. È la prima volta che gli scienziati documentano un tale comportamento
Non tutte le larve crescono fino a diventare splendide farfalle. Alcune diventano cibo per i loro simili, che succhiano i fluidi dal loro corpo come stratagemma per attrarre le femmine. Recentemente, gli scienziati hanno attestato le prime osservazioni di farfalle monarca adulte che ‘bevono’ dal corpo delle larve – morte o vive.
Per aprire i bozzoli, le farfalle utilizzano dei piccoli artigli posti sulle loro zampe: in questo modo possono bucare l’involucro e succhiare i liquidi che escono fuori. Questo comportamento sembra essere tipico degli esemplari maschi: i fluidi provenienti dalle larve servono per allontanare i predatori e per produrre ferormoni in grado di attirare le femmine della specie.
(Leggi anche: Le farfalle monarca a un passo dall’estinzione: toccato il minimo storico di esemplari)
Le larve si contorcono in maniera molto rapida in quello che sembra essere un tentativo (vano) di evitare la morte per mano degli esemplari adulti – spiegano gli autori dello studio. – Molti interrogativi rimangono ancora aperti in merito a questo bizzarro comportamento, come per esempio quali sono i composti vegetali che indirizzano le farfalle adulte verso le larve, o se esistono nel mondo altre specie di farfalle dedite a questa pratica. Saranno necessari altri studi per comprendere meglio l’entità e la diffusione di questo fenomeno.
Le larve della famiglia delle Danainae sono solite nutrirsi con le foglie di una pianta, l’Asclepias, che contengono alcaloidi tossici assorbiti dalle larve e poi trasformati in sostanze chimiche utili a proteggerle dai predatori. Un altro utilizzo di questi particolari alcaloidi è la produzione di ferormoni utili durante le fasi di accoppiamento: questi vengono trasferiti alle femmine insieme allo sperma, come ‘dono nuziale’.
È probabile che le farfalle siano indirizzate verso le foglie di Asclepias che sono state già danneggiate dalla masticazione operata dalle larve. Se una farfalla accidentalmente distrugge un bozzolo, la ferita provocata rilascerà un aroma chimico che attrarrà l’esemplare adulto e che lo incoraggerà a danneggiare la larva ancora di più e a nutrirsi del liquido di cui è costituita, secondo i ricercatori.
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Fonte: Ecological Society of America
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