Non sono chimere! 5 sorprendenti casi di animali ibridi che ti lasceranno a bocca aperta

L'unione tra specie diverse ha dato vita a esemplari rari e unici nel corso del tempo. Questi sono 5 esempi di animali ibridi di cui si ha notizia finora. Scopriamoli assieme

Lavoisier ci ha insegnato che attorno a noi “nulla si crea, nulla si distrugge, ma tutto si trasforma” e in natura le trasformazioni avvengono continuamente. I nostri occhi sono gli spettatori di principi sovvertiti in un perfetto equilibrio. Gli animali ibridi sono la testimonianza.

L’ibridazione è documentata nel regno animale e continua ad affascinare gli studiosi, che si cimentano con schemi imprevedibili nel comprendere le interazioni tra specie diverse. Ecco 5 casi di animali ibridi riscontrati al mondo e no, non è un lavoro fatto con Photoshop:

Narluga

narluga

@Markus Bühler

Lo chiamano “narluga” perché nato dall’unione di due cetacei dell’Artico: il narvalo, Monodon monoceros, e il beluga, Delphinapterus leucas. L’esistenza di questa creatura marina è stata provata da un cranio rinvenuto nel 1990 nella Groenlandia occidentale con tipiche caratteristiche di un ibrido. I denti, in particolare, assomigliavano a quelli del narvalo.

narluga

@Mikkel Høegh Post/ Scientific Reports

Sul reperto sono state condotte analisi genomiche nel corso di uno studio scientifico. I risultati hanno confermato che l’esemplare era un ibrido di prima generazione, nato da una femmina di narvalo e da un maschio di beluga.

Dai racconti del tempo si sa che questo narluga aveva un corpo di colore grigio uniforme, le pinne pettorali simili a quelle di un beluga e la forma della coda come quella di un narvalo. Gli scienziati sanno che le due specie presentano varie differenze, ma hanno comportamenti riproduttivi simili.

Nel 2016 un gruppo di beluga ha adottato un narvalo. Da allora gli esperti monitorano i cetacei, credendo vi sia la possibilità di una ibridazione e quindi della nascita di un altro narluga.

Zonkey

zonkey

@Wikimedia Commons

Abbandonando le acque del Nord, ci spostiamo sulla terraferma. È qui che vive un raro incrocio zebra-asino: lo zonkey.

Lo zonkey è ibrido sterile, relativamente antico. Anche Charles Darwin lo menziona ne L’origine della specie. Alcuni esemplari selvatici sono stati segnalati allo stato brado e ciò è possibile perché le due specie di partenza convivono pacificamente in territori dell’Africa.

Il corpo dello zonkey è prevalentemente marrone chiaro o grigio. Dal parente zebra la specie ha ereditato le famose strisce bianche nere, che sono visibili sulle zampe e risultano più sfumate sulla pancia dell’animale.

Grande attenzione viene posta ai nomi degli incroci. Questo ibrido viene ribattezzato “zonkey” se venuto alla luce da un maschio di zebra, Equus zebra, e una femmina di asino, Equus asinus. Se l’ordine è invertito, l’ibrido si chiama zedonk.

Coywolf

coywolf

@Wikimedia Commons

Gli Stati Uniti orientali hanno assistito negli ultimi decenni alla crescita di una popolazione di canidi ibridi. Stiamo parlando dei coywolves, un esempio di ibridazione tra il coyote, Canis latrans, e diversi lupi, incluso qualche cane.

Il coywolf è un predatore selvatico con un patrimonio genetico ricco, orientato più verso il lupo. La specie è distribuita lungo la costa orientale americana, ma non si sa quanti esemplari esistano in natura.

Distinguerli nei boschi è difficile, altro che zonkey. Sono la fusione perfetta tra coyote e lupo con un corpo di solito di un grigio chiaro, marroncino e orecchie di dimensioni medio-grandi.

È possibile che i primi individui si siano sviluppati intorno al XX secolo nella regione dei Grandi Laghi, quando i lupi vennero cacciati in maniera intensiva e i restanti si dovettero “accontentare” dei coyote per riprodursi.

Ligre

ligre

@Wikimedia Commons

Anche il regno dei felidi è portatore di interessantissimi ibridi. Uno tra questi è il (o la) ligre. Il ligre è un felino selvatico nato da un leone maschio e una tigre femmina. Il predatore appartiene al genere Panthera e ha le dimensioni di un leone, più grande quindi della tigre.

Il corpo è possente e pesante. Anche il manto del ligre è molto più simile a quello del leone. Il colore è fulvo. Le spettacolari strisce marcate della tigre sono lievemente accennate nel ligre. Le piccole macchie irregolari presenti sulla testa e anche sul corpo ricordano un mantello maculato.

Gli esemplari di ligre potrebbero vivere in natura tranquillamente poiché le femmine sono più fertili dei maschi e potrebbero quindi riprodursi portando avanti l’ibridazione. Il problema è trovare un territorio condiviso da leoni e tigri. Quasi sempre sono gabbie.

Orso grolare

orso grolare

@Wikimedia Commons

Chiudiamo questo elenco con una specie sicuramente intrigante e una riflessione sulla sua ibridazione: l’orso grolare o orso pizzly. Non è difficile immaginare da quali orsi sia venuto fuori un ibrido così.

L’orso grolare è figlio di un orso polare, Ursus maritimus, e di un orso grizzly, Ursus arctos horribilis. Un primissimo esemplare venne ucciso da un cacciatore nel 2006 nel Canada settentrionale. Il predatore aveva gli artigli del grizzly, la sua struttura, ma la pelliccia chiara.

Da studio condotto si è scoperto che quel plantigrado era il primo orso grolare di cui si avesse notizia. Pubblicazioni di quasi un decennio dopo hanno osservato e analizzato altri ibridi di orsi grolari. Ma come mai?

Questo animale ibrido è l’immagine dei nostri tempi, del riscaldamento globale e del cambiamento delle abitudini della biodiversità. Con il repentino scioglimento degli ghiacci, gli orsi polari sono costretti a trascorrere più tempo sulla terraferma, spingendosi nei territori dei grizzly e interagendo con questi.

L’ibridazione potrebbe avere anche risvolti negativi, fino a spingere l’orso polare sull’orlo del baratro. A questo, però, stiamo già pensando noi con la crisi climatica.

Non vuoi perdere le nostre notizie?

Leggi anche:

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Iscriviti alla newsletter settimanale
Seguici su Facebook