No agli allevamenti di polpo nell’Ue: sono crudeli per gli animali e dannosi per l’ambiente, un disastro annunciato

Oggi è la Giornata mondiale del polpo e 37 associazioni chiedono all’Ue di vietare subito gli allevamenti, dove questi animali sarebbero completamente snaturati e anche luoghi insostenibili dal punto di vista ambientale

Il polpo è un animale estremamente intelligente e solitario che dovrebbe vivere libero in mare ma, purtroppo, si tratta anche di un alimento particolarmente ambito e popolare. Ecco allora che c’è chi ha pensato di aprire degli allevamenti in Ue (la multinazionale spagnola Nueva Pescanova), veri e propri lager in cui questi animali verrebbero completamente snaturati.

I polpi, infatti, non vivrebbero affatto bene in condizioni di alta densità tipiche degli impianti di acquacoltura. Inoltre, avendo una pelle molto delicata, negli allevamenti ittici con grande probabilità sarebbero soggetti a ferite frequenti, dovute al contatto fisico ma anche ad interazioni aggressive con altri esemplari.

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Per fermare questa pratica, almeno in Europa, in occasione della Giornata mondiale del Polpo di oggi, 8 ottobre, arriva una lettera congiunta di 37 associazioni ed esperti che si oppongono fermamente alla nascita di allevamenti di polpo nell’Ue.

Il documento, inviato alla Commissione Europea, sottolinea che i polpi sono:

profondamente inadatti all’allevamento ed esistono seri problemi di sostenibilità e di benessere animale associati allo sviluppo di una simile industria.

Consentire tali allevamenti, sarebbe in pratica in pieno conflitto con la strategia Ue che vuole spingere per una produzione alimentare sostenibile. E non solo si chiede di vietare gli allevamenti in Europa, ma anche di dire stop all’importazione di polpo allevato in altri Paesi.

Perché gli allevamenti di polpi sono un “disastro annunciato”

Un report, realizzato da Compassion in World Farming (CIWF) Italia Onlus “Allevamento di polpi – Un disastro annunciato”, ha già spiegato con molta precisione perché gli allevamenti di polpi sono una pessima idea.

Si tratta di animali selvatici altamente intelligenti e senzienti – come scoperto da diversi studi – che soffrirebbero terribilmente se costretti a vivere negli allevamenti.

I polpi, infatti, vivono e cacciano spesso in solitaria e trovarsi invece alle prese con tanti altri loro simili potrebbe generare alti livelli di stress e portare ad aggressività o addirittura ad episodi di cannibalismo.

C’è poi il fattore ambientale: questi allevamenti sono del tutto insostenibili. I polpi infatti sono carnivori e dovrebbero essere quindi alimentati con grandi quantità di prodotti ittici.

Secondo il report, per produrre un chilo di carne di polpo sono necessari 3 chili di animali marini. Tutto questo non farebbe che generare un ulteriore aumento della pesca, già eccessiva, una pratica che sta pesando seriamente sull’ecosistema marino.

I buoni motivi per dire un secco NO agli allevamenti di polpi sono dunque molti.

Elena Lara, responsabile della ricerca sui pesci di Compassion in World Farming e autrice del rapporto, in occasione di questa giornata ha dichiarato:

Dovremmo celebrare questi straordinari animali selvatici piuttosto che permettere che siano confinati in un allevamento sottomarino. È ora di mettere fine all’allevamento intensivo, non di ampliarlo. I polpi sono esseri altamente intelligenti e senzienti che provano dolore e angoscia. Non dovrebbero mai essere confinati dentro degli allevamenti, mentre altre forme di vita marina vengono decimate per allevarli. L’Ue deve vietare l’allevamento di polpi e altri cefalopodi per garantire che questa pratica crudele non possa essere sviluppata.

E noi non possiamo che augurarci che questo appello venga preso seriamente in considerazione dall’Ue e che non si dia il via libera a tali allevamenti.

Fonte: CIWF

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